Nelle campagne si vivono le situazioni economiche più difficili. Se in Italia quasi un pensionato su due vive con meno di 1000 euro al mese, nelle aree rurali la media percepita si abbassa notevolmente, ed è proprio qui che si registra la massima concentrazione di pensioni minime, inferiori alla soglia di 500 euro mensili». Lo afferma l’Anp, l’associazione nazionale pensionati della Confederazione italiana agricoltori, commentando il rapporto dell’Istat “Trattamenti pensionistici e beneficiari” diffuso lo scorso mercoledì e firmato insieme all’Inps. Nelle zone di campagna i morsi della crisi sono amplificati e si inaspriscono i toni del disagio sociale, soprattutto per gli ultrasessantacinquenni. Si tratta di una categoria di per sé vulnerabile, ma che nella congiuntura economica attuale rischia di sprofondare in una situazione ancora più drammatica. Attualmente, infatti, sono 7 su 10 i pensionati delle aree rurali a essere vicini alla soglia di povertà: un rapporto di gran lunga più allarmante di quello relativo alla popolazione italiana, che sfiora il 30%.