Recentemente, mi è capitato di rivedere in TV il film “Trevico- Torino – Viaggio nel Fiat –Nam” diretto da Ettore Scola nel lontano 1973. Esso porta sullo schermo, la storia di Fortunato Santospirito un giovane di Trevico in provincia di Avellino, che va a Torino, con la speranza di trovare lavoro, con un biglietto ferroviario di sola andata.
E questo, mi ha dato lo spunto, per parlare di un giovane di Flumeri, Michele Giacobbe, che partito per il nord per lavorare, ha fatto il viaggio all’inverso, cioè, è ritornato in Irpinia per restarci. Michele, dopo una esperienza lavorativa al nord, in una società di vigilanza, è ritornato a Flumeri dove ha trovato lavoro presso una omonima società di vigilanza, che opera in provincia di Avellino, al quale abbiamo posto qualche domanda.
Molti giovani, vanno via dai paesi dell’Alta Irpinia e della Valle Ufita, Lei lavorava al nord, cosa l’ha spinto a ritornare, al suo paese natale? È tempo della politica di ritorno, per quei giovani che intendono rimanere in Irpinia e non abbandonare le aree interne, in via di spopolamento. Perché, i giovani non è che non ci sono più, ma perché vanno via per cercare lavoro al nord. Sta nascendo, una ferrovia e finalmente per alcuni di loro c’è l’opportunità di trovare lavoro, e sicuramente quelli che vogliono ritornare, come ho fatto io, la possibilità del lavoro si concretizza.
Spera, che le cose in Irpinia possono cambiare? “ Io lo spero, perché, abbiamo davvero una terra che può dare frutti, ma sta perdendo la forza lavoro. Il sud è una terra bellissima, vengono turisti e conterranei che lavorano al nord o all’estero per trascorrervi le ferie. Le aree interne dell’Irpinia, sono una terra di valori e hanno una storia millenaria, oltre al nostro verde. E questo vale anche per tutta la Campania, abbiamo molte cose che altri non hanno. Abbiamo il mare, la famosa costiera Amalfitana, che è conosciuta ovunque in tutto il mondo“.
Lei parla con gli altri giovani della sua avventura al nord a cui ha messo fine ritornando in Irpinia? “Si parlo con tutti, e conosco persone, che nonostante tutto si sono messe in gioco ma non sempre le cose vanno bene. Lo sappiamo tutti, ma al di là delle carenze strutturali che le zone interne hanno, ci sono molti giovani che prenderanno l’autostrada, non per andare in vacanza, ma per cercare occupazione altrove e non sempre è una scelta giusta. Certo da noi non sono tutte rose e fiori, vedi ad esempio l’IIA, la fabbrica ex IVECO che stenta ad andare avanti. Per cui, il mio invito, è alle forze politiche del territorio, che potrebbero fare qualcosa per le nostre aree interne, per incentivare i ragazzi, che vorrebbero restare, ma, non ci riescono perché non ne hanno i mezzi. Rocco Hunt, scrisse una canzone dal titolo: “ E’ nu juorno buono “ basta ascoltarla per riprenderci il nostro terreno e il nostro tempo”.
Ci auguriamo, che altri giovani seguano l’esempio di Michele, per la rinascita dei nostri paesi, delle aree interne dell’Irpinia.
E’ pura illusione la nostra? Mai dire mai.
Carmine Martino