La storica sede del Teatro Umberto di Nola ospita il saggio 2024 dell’AMP Professional Center Education.
I diversi generi di danza si sono fusi in un’unica esibizione straordinaria: dalla danza classica, alla danza contemporanea, al modern, passando dall’ heels all’ hip-hop fino alla danza aerea.
Oltre all’eccelsa performance degli allievi, ha spiccato il tema centrale del saggio con una denuncia forte e chiara su quello che sta accadendo in Palestina dal quale si sono susseguite altre denuncie su tematiche socio-culturali, tutto accompagnato da una scelta musicale di artisti che si sono sempre mostrati sensibili a questi argomenti come i “FOJA”, ” DARIO SANSONE” ed ENZO AVITABILE.
In conclusione, il Saggio 2024 dell’AMP Professional Center Education non è stato solo un trionfo artistico, un inno alla bellezza della danza e alla passione ma anche un grido di “CESSATE IL FUOCO” ponendo l’attenzione su diverse tematiche socio-cilturali come la condizione della donna nel mondo , la discriminazione, il rifugio e asilo politico, barconi e migranti, ponendo particolarmente il focus al numeroso pubblico presente su quello che sta accadendo a Gaza.
La Direttrice Artistica Annamaria Picone dichiara ai saluti finali :” Nei nostri saggi di danza cerchiamo di trasmettere e arricchire i nostri allievi di quei valori che, a tutt’oggi, le autorità e il mondo tutto sembra stiano perdendo di vista.
I temi socio-culturali affrontati, benché forti e toccanti, sono l’unico mezzo per far sì che le nostre piccole leve- che non sono altro che i futuri adulti della società- tocchino con mano gli orrori determinati dall’oblio in cui sono cadute, sfortunatamente, negli ultimi decenni la SOLIDARIETÀ e l’Amore fraterno tra i popoli, prima, e le singole persone, poi”
Interessante l’intervento dell’ideatore della storia Mirko Alfonso Gambardella:
“Per me a prescindere dalle opinioni personali, orientamenti politici e considerazioni di ogni genere , suddivido gli uomini in due grandi schieramenti, gli oppressori e gli oppressi ed i primi sono sempre dalla parte del torto. Purtroppo stiamo assistendo ad una sistematica oppressione ed apartheid nei confronti di un popolo intero ma la cosa che spaventa di più è l’intento, che non si riduce alla sola commissione di un crimine ma alla persecuzione di un atto con finalità di cancellazione di un popolo, incluso dei suoi elementi culturali e politici. Tutto questo processo,perché non si può parlare di atto ma di processo, è avvenuto e sta avvenendo nell’indifferenza più totale della comunità internazionale.Il messaggio d’amore dietro il nostro saggio è anche un auspicio affinché non vengano più spezzati per mano di folli i fili rossi di persone nate per altri destini … in questo momento potrebbe essere morto nella nostra indifferenza il futuro scopritore della cura ai tumori”.
Foto di Francesco Caliendo