Il 23 maggio 1992 un’esplosione devastò un tratto dell’autostrada A29 all’altezza di Capaci, uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. A distanza di quasi 2 mesi, il 19 luglio, in via D’Amelio a Palermo, vennero uccisi il giudice Paolo Borsellino ed i cinque poliziotti della sua scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, Emanuela Loi e Eddie Walter Cosina.
Sono trascorsi più di trent’anni e il ricordo dei due magistrati è più vivo che mai nella mente e nel cuore della gente.
I due giudici erano persone integerrime, dedite al lavoro che hanno sacrificato la loro vita per la legalità.
Essi ancora oggi sono un esempio e nel loro ricordo, è stata celebrata la Santa Messa in piazzetta San Giacomo, ed officiata da don Aniello Manganiello. La cerimonia promossa dal dott. Filomeno Caruso, coadiuvato dai consiglieri di minoranza, ha visto la partecipazione di un folto pubblico, e la presenza anche del prof. Benessai.
Il magistrato Catello Maresca, anch’egli sempre in prima linea, per la lotta alle mafie, ha tracciato un ricordo dei magistrati scomparsi ed ha evidenziato quanto sia importante non voltare la faccia dall’altra parte, quanto sia pericolosa l’indifferenza, perché se si vuole cambiare lo stato dei fatti, occorre che ognuno faccia la propria parte nel rispetto della legge. Alla funzione e’ intervenuto il consigliere di maggioranza Pasquale Picone che ha portato i saluti istituzionali.
La manifestazione è giunta alla sua terza edizione e sta sensibilizzando sempre più l’opinione pubblica sulla lotta alle mafie. (L.C.)