A comporre la classe dirigente di un territorio non ci sono soltanto coloro che amministrano, ma anche quelli che controllano o che comunque concorrono alla discussione ed alle dinamiche locali. Comincia così la nota che il Segretario Generale della Cisal Caserta Ferdinando Palumbo ha affidato agli organi di stampa per commentare l’arrivo della commissione d’accesso a Caserta. La questione deve lasciar spazio ad una profonda riflessione che deve coinvolgere tutti si legge nel comunicato. Se da un lato bisogna lasciar lavorare gli organi dello Stato che assicurano presenza delle istituzioni e garanzia di corretto funzionamento, dall’altro appare controproducente muovere attacchi ed avventurarsi in giudizi prima che qualunque excursus abbia inizio. Il coro dei commenti dei soliti noti non fa altro che accrescere la sensazione che comunque vada, tutto serva per alimentare quello stesso notabilato che alla Cisal abbiamo più volte individuato come l’origine di tutti i fallimenti. Associazioni, maggioranza e opposizioni varie, a diverso titolo hanno sottoscritto sino a ieri accordi “esclusivi” col comune, pretendendo anche di creare cabine di regia necessarie a risolvere vertenze lavorative di aziende che poi stanno miseramente naufragando. Tra dissesti, scioglimenti ed ultimi posti nelle classifiche della qualità della vita appare quantomeno velleitario pensare di poter puntare l’indice prima di operare le dovute autocritiche, la ricostruzione, ha concluso Palumbo, deve partire dal basso, con umiltà ed assicurando un ricambio della nomenclatura.