Dopo il triste episodio di bullismo che ha recentemente scosso il Baianese, con protagonista il giovane Christian di Sirignano, si avverte una crescente onda di indignazione e desiderio di vendetta. Questo sentimento è stato percepito chiaramente dal parroco di Avella, Don Giuseppe Parisi, che ha lanciato un forte monito attraverso il suo profilo Facebook.
Nel suo messaggio, Don Giuseppe sottolinea con fermezza che il desiderio di vendetta è contrario a ogni principio di giustizia, civiltà e amore. Secondo il parroco, cercare giustizia attraverso la vendetta è un grave errore che porta solo a un circolo vizioso di violenza e paura, destabilizzando intere famiglie e l’intera comunità. Questa spirale di aggressività, avverte Don Giuseppe, non porterebbe alla vera giustizia, ma piuttosto a una “cultura del non senso” e alla possibile “morte” di qualcuno.
Il parroco invita tutti a considerare l’episodio non come un’occasione per amplificare la malvagità, ma come un’opportunità per contestare e denunciare chi si adagia su comportamenti banali e distruttivi. Il messaggio è chiaro: non bisogna cedere alla tentazione di rispondere al male con il male, ma piuttosto promuovere una cultura di fraternità e amore.
Don Giuseppe esorta le istituzioni, come Stato, Chiesa, Scuola e Famiglia, a collaborare per garantire una seria educazione alla civiltà e alla convivenza civile dei nostri ragazzi. Le istituzioni hanno il compito di agire con responsabilità e onestà, assicurando che venga rispettata la dignità di tutti, specialmente dei più deboli.
Richiamando le parole di San Paolo nella sua lettera agli Efesini, Don Giuseppe conclude il suo messaggio con un invito a seguire l’esempio di Cristo: “Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.”
In queste parole c’è un appello a tutti noi: ascoltare e seguire il Signore, vivendo nella carità e nella compassione, per costruire una società migliore e più giusta.