Caro direttore, vogliamo unirci alla voce di tutti gli amministratori del Mandamento, che all’unisono invocano una tavola di lavoro tra tutti e sei i comuni.
E, nello stesso tempo, vogliamo dare un nostro umile contributo trasmettendo il nostro libero pensiero.
Non è nostro interesse fare sterili polemiche oggi, dopo quanto accaduto nel nostro Mandamento.
Ma, da liberi pensatori rispettosi della cosa pubblica e di chi la amministra, vogliamo riproporre quattro punti del nostro programma, per noi importanti, presentati alle amministrative di Avella del 2021.
1. Bisogna dare importanza e valore ai nostri allevatori, ponendo in loro la nostra fiducia e, nello stesso tempo, chiedendo in cambio opere che possano contribuire ad evitare situazioni di pericolo quando si scatena la furia dell’acqua.
Il sottobosco non viene più pulito e questo di certo non favorisce il normale deflusso delle acque piovane.
Allora, con contratti di durata da definire, bipartisan gli enti locali devono regolamentare l’utilizzo dei nostri monti dando, secondo noi in formula assolutamente gratuita, zone dove gli animali possono bivaccare ma chiedendo in cambio agli allevatori la pulizia del sottosuolo.
Questo renderebbe più dignitoso il lavoro che già fanno i nostri allevatori regalandoci prodotti genuini, portando un valore aggiunto alla collettività.
2. La pulizia delle caditoie deve essere costante. Abbiamo i lavoratori socialmente utili che dovrebbero, con cadenza regolare (da stabilire), controllarle e, se necessario, pulirle.
Inoltre, sarebbe importante sensibilizzare i cittadini, magari invogliandoli con un incentivo (sconto del 5-10%) sulla bolletta della propria spazzatura se mantengono pulito tutto l’anno il pezzo di strada o di marciapiede davanti casa loro.
3. Un territorio pedemontano deve educare i propri figli al rispetto della montagna, nostra devota alleata, l’unico vero strumento naturale che potrebbe far rivivere il nostro Mandamento insieme alle bellezze della città “Abella”, incentivando il turismo.
Ritornando al tema, ogni anno si celebra la festa degli alberi e chi amministra i nostri sei comuni dovrebbe coinvolgere tutte le associazioni e soprattutto la scuola, con l’aiuto dell’ente parco e degli operatori della comunità montana. Bisognerebbe organizzare una festa con tutte le scuole di ogni paese, dando la possibilità ad ogni studente, dalle scuole materne alle scuole medie, in quel giorno, in un luogo stabilito in precedenza, di piantare un albero. Questo nelle culture del nord fa sì che ogni piccolo cittadino diventi il tutore di ben 11 alberi e lo rimanga per la vita. Questo consentirebbe di avere sempre più alberi sui nostri monti che servono per mantenere inalterato il ciclo della vita e per dare un’altra mano se e quando dovessero capitare calamità naturali come quella di ieri.
Mentre per il quarto ed ultimo punto siamo felici di sentire tutti gli amministratori dei nostri sei comuni chiedere una tavola rotonda per affrontare insieme il tema del dissesto idrogeologico e il problema ambientale. Noi del Libero Pensiero auspichiamo che prima o poi si possano unire i nostri comuni in un solo comune, perchè questa è l’unica vera possibilità per dare nuova linfa al nostro territorio e ai suoi figli.
Bisogna crederci.
Libero Pensiero