Si è conclusa con l’ennesimo successo la nona edizione del prestigioso “Taurasi Film Fest”, il concorso di cortometraggi organizzato dall’Associazione culturale “Taurasium”, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale.
Nel suggestivo e antico chiostro del municipio, il presidente dell’associazione taurasina Alberico Cardia ha consegnato i premi previsti per le varie categorie cinematografiche, così come indicato dalla giuria di esperti che ha visionato i corti in gara, i quali avevano ricevuto le nomination per la serata finale del 24 agosto.
Il “Taurasino d’Oro”, ossia il premio per la migliore opera della nona rassegna, è andato al cortometraggio “La prima buona azione” di Paolo Fulvio Mazzacane. È la storia di Dario, un famoso e intransigente critico d’arte. Inflessibile e diretto nelle sue recensioni giornalistiche, è però travolto da dubbi e da incertezze, anche di carattere familiare, quando si ritrova a commentare la mostra di una giovane e promettente artista di nome Sofia, la quale è riuscita in maniera innovativa a combinare la pittura tradizionale con l’intelligenza artificiale.
Francesco Maglioccola, autore del cortometraggio “Yuri”, ha conquistato il “Premio Sociale”. L’opera racconta le vicende dolorose e drammatiche di un ragazzo ucraino che è costretto a lasciare il proprio paese in seguito all’attacco dell’esercito russo avviato il 24 febbraio 2022. Con la sua famiglia, ad eccezione del padre rimasto a combattere in Ucraina, trova accoglienza, unitamente ad altri rifugiati, nella comunità di Novi Velia, un paesino del Cilento in provincia di Salerno.
Il “Premio della Critica” è stato assegnato al cortometraggio “L’acquario” di Gianluca Zonta. Le vicende si incentrano sui rischi e le derive che l’uso dell’intelligenza artificiale rischia di produrre nelle vite e nella sfera sentimentale degli individui. Infatti, due coppie al ristorante, dubbiose e impacciate, utilizzano un’applicazione denominata Chat-AIT, alla quale chiedono consigli di comportamento e cosa dire.
“R-Esistenze” di Paolo Pagnotta e Selene Fioretti si è aggiudicato il premio “Ad Locum”. Questo cortometraggio, girato tra il paese abbandonato di Apice Vecchio in provincia di Benevento e Petruro Irpino in provincia di Avellino, è una sorta di documentario giornalistico che incrocia la vicenda di Tommaso Conza, il barbiere ultraottantenne che decise di tenere aperta la sua bottega nel borgo sannita abbandonato dagli abitanti dopo i terremoti del 1962 e del 1980, e la rete di accoglienza e di protezione realizzata per gli immigrati nel piccolissimo paese irpino.
Il presidente Cardia, il quale ha ricordato anche quest’anno al “Taurasi Film Fest” hanno partecipato cortometraggi provenienti da tutta Italia, ha poi annunciato grandi e importanti novità per il 2025, in occasione del decennale della rassegna.