Ancora un processo di camorra da rifare: stavolta riguarda gli imputati alla sbarra del clan Russo-Ruocco tra le cosche egemoni a Nola e nel Vesuviano. La Cassazione, infatti, ha annullato le condanne rispedendo al mittente – ai giudice d’Appello – il processo a carico dei numerosi esponenti o presunti tali della cosca. A dare la notizia è il quotidiano “Roma”. Dopo l’annullamento in Cassazione, con rinvio dinanzi ai giudici di secondo grado, il procedimento è stato fissato per il prossimo 25 settembre. Tra le condanne annullate anche quella di Antonio Russo, al quale erano stati comminati 16 anni di reclusione: quella di Valter Castaldo, condannato a 12 anni, quella di Giacomo De Lucia, condannato a 20 anni. Tra la sentenza di primo grado e quella di secondo grado vennero complessivamente comminati oltre 700 anni di carcere. Tra gli imputati alla sbarra c’è anche Aniello Ruocco, capo del clan di Piazzolla di Nola e cugino di Giuseppe Ruocco, tra i fondatori del clan di Carmine Alfieri. Era stato condannato a quasi venti anni di carcere.