L’Ambasciata del Messico celebra il 214° anniversario della Liberazione con una cena di gala e la partecipazione di eccellenze vitivinicole italiane

LAmbasciata del Messico celebra il 214° anniversario della Liberazione con una cena di gala e la partecipazione di eccellenze vitivinicole italiane

Si è svolta con grande successo la cena di gala presso l’Ambasciata del Messico, in occasione del 214° anniversario della Liberazione del Paese dal dominio spagnolo. L’onorevole Carlos Eugenio García de Alba, ambasciatore del Messico, ha accolto ospiti illustri per questa importante ricorrenza. Tra i partecipanti di spicco vi era Identità Mediterranea, piccola associazione attiva dal 2016 nella promozione della cultura del Mediterraneo. Questa associazione si è fatta notare per la creazione di Mosaico per Procida, il primo vino a celebrare una Capitale Italiana della Cultura, in collaborazione con il famoso winemaker Roberto Cipresso.

Durante l’evento, Gaetano Cataldo, eletto miglior sommelier dell’anno al Merano Wine Festival, ha rappresentato 11 prestigiose cantine italiane, in gran parte provenienti dalla Campania. Tra queste, spiccavano due eccellenze irpine: Agricola Bellaria e Giovanni Molettieri, affiancate da altre realtà provenienti da Lombardia e Sicilia, dando risalto alla varietà e qualità del panorama vitivinicolo nazionale.

Cataldo ha ricordato con emozione che quest’anno ricorre il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Messico, un traguardo che ha reso la serata ancora più significativa. La cena ha permesso di celebrare l’unione tra i due Paesi, esaltando i vini italiani in raffinati abbinamenti gastronomici. Il fondatore di Identità Mediterranea ha inoltre sottolineato come Città del Messico sia tra le città con la più alta concentrazione di ristoranti italiani al mondo, confermando le enormi possibilità di collaborazione con un mercato dinamico e in crescita come quello messicano.

Per le cantine presenti, l’evento è stato un’opportunità straordinaria per promuovere i propri vini e farsi ambasciatrici della cultura e della tradizione vinicola italiana in un contesto internazionale di grande prestigio. Gaetano Coppola, maestro cerimoniere, ha contribuito a rendere la serata indimenticabile, accompagnata da vini di altissima qualità.

Le cantine campane hanno lasciato un segno indelebile. L’Agricola Bellaria di Roccabascerana e Giovanni Molettieri di Montemarano hanno offerto espressioni uniche di Aglianico, Greco di Tufo e Fiano, riflettendo le peculiarità dei loro territori. Rossovermiglio, cantina del Sannio gestita dalla famiglia Velingieri, ha portato i suoi pregiati vini, continuando una tradizione vitivinicola centenaria.

Dalla provincia di Caserta, la storica famiglia Alois ha presentato i suoi rinomati Pallagrello Bianco, Pallagrello Nero e Casavecchia, vitigni simbolo del territorio. Il Quarto Miglio, dai Campi Flegrei, ha presentato vini a piede franco, con la Falanghina come protagonista. La Pietra di Tommasone, da Ischia, ha impressionato con la sua innovativa tecnica di affinamento subacqueo, che ha recentemente riscosso grande successo.

La Tenuta Augustea, con i suoi vigneti alle pendici del Vesuvio, ha portato il Piedirosso e la rara Catalanesca, mentre la provincia di Salerno è stata rappresentata dalle giovani e dinamiche cantine Bello e Tredaniele, che hanno offerto un rosato da uve Primitivo e diverse espressioni di Fiano e Aglianico del Cilento.

La Cantina Bulgarini, dalla Lombardia, ha proposto vini che fondono i terroir di Brescia e Verona, puntando sul Turbiana e sull’Amarone della Valpolicella, mentre la Sicilia è stata rappresentata dall’azienda Astavini di Alcamo, che ha offerto una degustazione di Catarratto e di un olio extravergine d’oliva di alta qualità.

L’evento ha messo in luce l’apertura mentale e la capacità delle cantine italiane di fare rete, collaborando con altre realtà regionali e internazionali. Grazie a questa intelligenza imprenditoriale collettiva, le cantine partecipanti hanno dimostrato che insieme si possono raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi, lasciando un segno importante nel mercato enologico messicano e rafforzando ulteriormente i legami tra Italia e Messico.

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