di Gianni Amodeo
Figura nell’albo dei ricordi più forti e indelebili di quel tenace e gagliardo Baiano, che, tra gli anni ’60 e ’70, seppe rendersi protagonista, in Campania, ai più alti ed impegnativi livelli sia agonistici che organizzativi del calcio dilettantistico regionale-, dando continuità ad una bella e ammirevole storia da autentici e vibranti annali di pubblica narrazione locale,- ormai prossima a tagliare il traguardo del secolo. Un albo in cui si apre seducente e attrattivo l’arioso squarcio, che nell’immediatezza evocativa fa ritrovare e balzare in primo piano Ettore Lippiello, che se n’è andato l’altro giorno, congedandosi dagli affetti familiari e dalla Baiano sportiva che tanto lo amava e prediligeva. E che ricambiava con il suo proverbiale e brioso disincanto. Aveva 77 anni ed è stato a lungo in servizio negli organici dell’ Enel .
Ettoruccio, era l’appellativo affibbiatogli con sincerità di garbo dalla tifoseria, per attestarne le finezze di dribbling che esibiva, ma anche e soprattutto le collaudate capacità di marcatura ch’era in grado di esercitare in duttile pressing verso l’attaccante della squadra avversaria più insidioso per potenza di tiro e doti tecniche, specie se era di forte postura atletica; pressing ad effetti garantiti e certi di esito, con cui ne limitava, se non annullava del tutto il perimetro d’azione. Un appellativo che, in realtà, di Ettoruccio magnificava, quasi in forma di paradosso, le peculiarità di tenace e coriaceo marcatore, ancorché brevilineo e ad onta della leggerezza del personale peso fisico che gli permetteva di sviluppare rapidità di corsa e agilità di passo. Era il Davide intrepido che non falliva mai l’incarico, imbrigliando il Golia di turno, senza difficoltà. E, tuttavia, Ettoruccio integrava e completava l’attitudine alla marcatura stringente, con la spiccata capacità di elevazione, peculiare del buon colpitore di testa nella scelta di tempo, e soprattutto con la capacità di tiro di collo piede da infallibile ambidestro. Un mediano di spinta propulsiva, essenzialmente un centrocampista di eccellente visione di gioco e tattica.
Con Ettoruccio se ne va una parte significativa della sua generazione, quella degli anni delle speranze che rifiorivano nel generale spirito civile, per costruire e realizzare una società giusta e umana, dopo le angustie e sofferenze patite negli anni della seconda guerra mondiale. E’ la generazione che nella piccola comunità cittadina ha avuto quale ancoraggio e riferimento l’associazionismo, incentrato sulle articolazioni dell’ Azione cattolica, che faceva capo alla comunità parrocchiale di Santo Stefano. Articolazioni di respiro sociale e culturale, su cui s’innervavano iniziative di varia connotazione e pubblico discorso, spiccatamente giovanile. E si praticava tanto sport nei più vari scenari cittadini dalle Settimane d’atletica leggera,- almeno tre nel ciclo annuale, con risalto per la corsa veloce e il podismo,- al calcio .
E nei flash che così sfumano e si rincorrono in lontana memoria, si colloca Ettoruccio, tra le tante punte di diamante dei Bombardieri e della Primavera Baiano, le estrose e spettacolari formazioni che eccelsero alla grande negli iniziali anni ’60, proprio nei Tornei calcistici dei ragazzi, indetti e organizzati del Centro sportivo italiano nel quadro delle attività della Gioventù d’ Azione cattolica nell’intera e vasta area della Diocesi di Nola. Una realtà di animazione e socializzazione sportiva che coinvolgeva centinaia di ragazzi, tra i dieci e i tredici anni d’età. Senza dire che proprio l’assetto tattico di gioco, praticato alla meglio dell’impegno e dello spirito di … bandiera, dai Bombardieri e dalla Primavera è stato per almeno un decennio l’impianto-base e prestigioso del Baiano, accennato nelle battute d’avvio del testo, che competeva, secondo tradizione e spesso alla pari, con Palmese, Nola, Paganese, Ercolanese, Savoia, Atripalda, Montella, Ariano, Lioni, Altavillese … Sono flash che si rincorrono e affollano, sfumando in lontana memoria …
Baiano sportiva ha salutato con intensità d’affetto il suo Ettoruccio, partecipando commossa al rito funebre, officiato da don Fiorelmo Cennamo nella Chiesa parrocchiale di Santo Stefano. Condoglianze alla moglie,Eugenia, alla figlia Rossella e ai figli Marino, Ivan e Stefano.