Nuova era per gli incentivi alle imprese: investire con responsabilità e trasparenza

Nuova era per gli incentivi alle imprese: investire con responsabilità e trasparenza

Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e Direttore Generale AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI SVILUPPO

La riforma del sistema degli incentivi alle imprese, recentemente approvata dal Parlamento con la legge delega 160/2023, rappresenta un importante passo avanti verso una gestione più efficiente e trasparente delle risorse pubbliche. Con l’introduzione del primo decreto attuativo, il nuovo sistema mira a superare le problematiche del passato, in cui gli incentivi erano spesso distribuiti “a pioggia” o non monitorati adeguatamente nel tempo, con il rischio di dispersione e inefficacia.

La riforma prevede una programmazione triennale con monitoraggio continuo lungo tutto il ciclo di vita degli incentivi. L’obiettivo è non solo facilitare l’accesso alle imprese, ma anche garantire che i fondi pubblici siano utilizzati in maniera strategica e che il loro impatto venga misurato nel tempo. Questo sistema di valutazione in tre fasi mira a evitare imprevisti sui conti pubblici, standardizzando i bandi e assicurando che ogni incentivo erogato sia realmente efficace per le imprese e per l’economia nazionale.

Tra i criteri premianti introdotti dalla riforma figurano aspetti fondamentali come la parità di genere, l’assunzione di giovani, donne e persone con disabilità, e il contrasto all’illegalità. Questi elementi riflettono un approccio moderno che cerca di bilanciare lo sviluppo economico con la responsabilità sociale e la sostenibilità.

Tuttavia, una delle novità più rilevanti è l’attenzione alla trasparenza e al monitoraggio. In passato, gli incentivi venivano spesso erogati senza un’adeguata misurazione del loro impatto a lungo termine. In questo nuovo contesto, è essenziale capire dove e come vengono investiti i fondi pubblici e quale ritorno economico generano. Gli incentivi non devono essere visti semplicemente come un aiuto alle imprese, ma come un vero e proprio investimento che lo Stato compie, una fiducia che viene riposta in chi già investe e lavora per la crescita del proprio business. Come qualsiasi investimento, anche gli incentivi devono essere valutati in termini di costo-beneficio.

Questo nuovo approccio concettuale richiede che le imprese vedano gli aiuti pubblici non come una soluzione, ma come un supporto temporaneo, un volano per raggiungere i propri obiettivi di crescita e sviluppo. In altre parole, gli incentivi devono essere utilizzati come una leva per far crescere l’impresa, migliorare la competitività e rafforzare il tessuto economico.

La riforma si propone di creare una piattaforma digitale nazionale degli incentivi, che centralizzi e renda trasparente l’accesso ai fondi, semplificando le procedure per le aziende e garantendo un monitoraggio continuo da parte delle amministrazioni centrali e locali. Questo strumento sarà fondamentale per assicurare che gli incentivi siano utilizzati al meglio e che l’impatto positivo sull’economia venga costantemente verificato.

Quindi diventa strategica anche la collaborazione tra i vari livelli istituzionali – dai comuni alle province, fino alle regioni – per garantire una gestione efficiente e coordinata degli incentivi. Solo attraverso una sinergia tra tutti gli attori coinvolti si potrà garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in maniera efficace e che gli incentivi contribuiscano realmente alla crescita economica del Paese.

Sostanzialmente la riforma rappresenta una svolta fondamentale per il sistema produttivo italiano, perché introduce un nuovo approccio agli incentivi: da mero aiuto, diventano uno strumento di investimento strategico. La possibilità di verificare in modo trasparente il ritorno di questi investimenti consente di rafforzare la fiducia tra imprese e Stato, nonché di costruire un sistema economico più solido e sostenibile nel lungo termine.