di Gianni Amodeo (Archivio Montella, servizio fotografico)
Una persona dabbene, Michele Sorrentino, per l’affabile capacità di ascolto e la larghezza di aperture, con cui connotava il proprio stile comportamentale, vivendo le relazioni interpersonali e sociali con quella sobria riservatezza e accurata discrezionalità, che rendono la Scuola fattore propulsivo e dinamico di diffusione e promozione delle conoscenze, lievito e alimento di cultura e pensieri, in vicendevole e dialettica reciprocità. Un’ammirevole essenzialità di umana disponibilità, che il professore Sorrentino innervava e dispiegava nelle competenze e nelle conoscenze, a cui si dedicava in costante aggiornamento, declinandole con la compiuta osservanza dei principi di quei codici di deontologia professionale, che sono di basilare rilievo nel correlarsi con tutti i servizi e presidi di sociale interesse e utilità per lo sviluppo della civile convivenza, di cui la Scuola è asse portante di assoluta e primaria importanza. Un’essenzialità, che è stato il filo conduttore, con cui, il professore Sorrentino, ha contraddistinto per lungo corso di anni il personale impegno nell’esercizio della guida dirigenziale di importanti Circoli didattici, in ambito extra-regionale e in Campania, in particolare nell’area nolano – vesuviana e nell’area acerrana. Una presenza e una funzione, di cui ha lasciato un più che proficuo e unanime retaggio di ricordo nella cristallina testimonianza per i valori professati e praticati nella visione di una Scuola pubblica, in grado di essere faro di educazione e istruzione, promotrice di libertà, nella quale confidava in pieno e si riconosceva con ferma convinzione …
Michele Sorrentino se n’è andato, dopo anni di sofferenze patite per le criticità fisiche che lo avevano aggredito duramente, conservando, tuttavia, inalterato e nitido lo spirito d’osservazione di sempre. Aveva 80 anni. Ed aveva compiuto il suo percorso di formazione, all’insegna di quegli infiniti sacrifici che hanno accomunato, sotto i più svariati aspetti di disagi e difficoltà, intere generazioni vissute a cavallo degli anni ’30 e ’40, attraversate dalle immani tragedie e dalle miserie materiali imposte e generate dalla guerra; generazioni ricche di speranze e sogni, desiderose di emancipazione sociale e culturale, per costruire una società a dimensione umana e umanizzante nel generale progresso, che si nutre di libertà, sapere e lavoro in paritetica e correlata reversibilità …
Un percorso di formazione, che di suo Michele ha compiuto, fin da ragazzo, nel profondersi nell’apprendimento da autodidatta … a tempo pieno, non solo nel rapportarsi con l’articolato programma delle discipline scolastiche, ma anche con l’interesse per la comunicazione radiofonica e l’informazione giornalistica, con la lettura de Il Mattino e del Roma. Un percorso che coniugava con il lavoro di ragazzo–assistente dello zio Pasquale, sarto provetto con buona e solida clientela. E a chi scrive queste righe, pare di rivedere, proprio nelle tristi ore della sua dipartita, Michele … presiedere all’ampio banco sartoriale, intento al meticoloso taglio e alla raffinata cucitura di stoffe per abiti da uomo nel Laboratorio della zio Pasquale, che apriva i battenti su via Libertà …
E’ la vivida immagine che riverbera e rimbalza in spigliata disinvoltura, con quella di Michele, quasi ventenne, che da autodidatta, come accennato, compie la … grande scelta di affrontare e superare in forma brillante gli Esami di Stato per il conseguimento del diploma di Maturità classica. E’ il tassello, che fa da leva per l’approdo al conseguimento dei titoli di laurea in Materie letterarie e in Sociologia, nell’ Università di Salerno. A seguire, in stretto giro di qualche anno, il superamento del concorso statale per la dirigenza di Circoli didattici …
Un itinerario di normalità per Michele nel lavoro di uomo di Scuola. Un itinerario, in cui si colloca l’attiva partecipazione profusa da Michele nelle molteplici iniziative socio-culturali e sportive della Gioventù d’ Azione cattolica, incardinata nella comunità parrocchiale della Chiesa di Santo Stefano. E senza tralasciare il gusto e l’interesse che Michele riservò costantemente all’arte teatrale, ch’è ben viva nel tessuto sociale del territorio come testimoniano le splendide realtà dei nostri giorni, costituite da Pro–Teatro, Mela e Zigo–Zago, presidi di animazione culturale e di aggregazione civile. Un gusto e un interesse che Michele tradusse in significative esperienze. E le foto, che si pubblicano in sequenza ne forniscono un riscontro ben significativo. Sono foto, che fanno parte del vasto Archivio Montella, ben curato dal professore Carmine Montella, che si ringrazia per la cortese disponibilità . E’ la sequenza che rappresenta una delle più applaudite e … classiche rappresentazioni della Cantata dei pastori, andata in scena nel Teatro Colosseo, ben prima dell’acquisizione della mega-struttura al patrimonio comunale di Baiano e del correlato restyling post- terremoto.
Alla moglie Anna Margherita Galluccio e al figlio Francesco, giungano le più sentite condoglianze del team di direzione e di redazione del giornale.