Premio letterario nazionale Città di Taranto, XVIII edizione. Il realismo di Antonio Caccavale nell’identikit de Il paese di Don Riffò, simbolo del Sud delle clientele e degli intrallazzi della malapolitica.

Premio letterario nazionale Città di Taranto, XVIII edizione. Il realismo di Antonio Caccavale nell’identikit de Il paese di Don Riffò, simbolo del Sud delle clientele e degli intrallazzi della malapolitica.

     Alla cerimonia di premiazione della XVIII edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Taranto”, svoltasi sabato 28 settembre nel Castello aragonese della Città dei due mari, era presente un folto pubblico che ha gremito la sala in ogni ordine di posti. Oltre agli autori finalisti per le diverse sezioni, provenienti da PiemonteLombardia, l Trentino Alto Adige, LiguriaSardegna, Sicilia, Campania, Lazio, Calabria e dalla stessa Puglia, erano presenti la dott.ssa. Lucrezia Maggi, presidente dell’Associazione “Le Muse project” e fondatrice del Città di Taranto, i componenti della Giuria, il dott. Alfonso Bottone, direttore organizzativo del Premio letterario “ incostieraamalfitana.it”, gemellato col Premio Città di Taranto, il presidente dell’ Associazione Nazionale Finanzieri dItalia e rappresentanti istituzionali.

     Tocchi di bellezza e magia, in due diversi momenti della cerimonia, le coreografie disegnate da una giovanissima danzatrice nell’esecuzione della Pizzica, il ballo della tradizione popolare di Puglia. ha contribuito ad allietare l’evento.

     Il romanzo di Antonio Caccavale, premiato per la sezione Narrativa, già dal titolo sembra voler annunciare un racconto in cui la prepotenza, il sopruso e perfino la violenza giocano un ruolo non secondario. E quale violenza è più mortificante delle umiliazioni che certi politicanti locali inferiscono a chi si trova in uno stato di bisogno? Non è un caso se l’autore descrive due personaggi del romanzo come dei padri di famiglia di tutte le famiglie bisognevoli del loro aiuto. Due personaggi che fanno il bello e il cattivo tempo, senza mai trascurare di coltivare i propri personali interessi.

     “Il paese di don Riffò” è, al tempo stesso, un romanzo e un saggio che illustra bene i meccanismi che sono alla base di una società meridionale segnata, per decenni, dal dramma della disoccupazione e da profonde ingiustizie sociali. Don Riffò, un uomo che non si fa scrupolo di nulla, e il suo antagonista rappresentano bene quei tanti esponenti politici locali che, grazie agli appoggi di cui godono nei rispettivi partiti di appartenenza, possono permettersi di fare un largo uso del clientelismo, i cui frutti vanno a loro stesso vantaggio, oltre che a vantaggio dei loro referenti politici.

     Il romanzo è caratterizzato da una polifonia di temi che hanno segnato e caratterizzano, ancora oggi, la vita di tante comunità locali del meridione d’Italia: l’arrivismo politico di personaggi locali che non si fanno scrupolo di ingannare i loro stessi elettori, il largo ricorso al voto di scambio, la cattiveria e la furbizia esercitate ai danni di quanti si arrabattano tra mille difficoltà, il fenomeno delle vedove bianche provocato da mariti emigrati che troncano ogni rapporto con le mogli rimaste in paese, i casi dei tanti emigrati stagionali in Svizzera costretti a tenere nascosti i figli che portavano con sé per evitare di doversene tornare in Italia, le dinamiche del pettegolezzo e della maldicenza tipiche delle piccole comunità. Non mancano vicende legate ai naturali innamoramenti giovanili e alle pene d’amore vissute da alcuni protagonisti del romanzo.

          La descrizione accurata del carattere di alcuni personaggi e il racconto di vicende dall’esito anche drammatico danno vita al dipanarsi di una narrazione sempre interessante. L’autore ha, inoltre, il pregio di saper fare uso di un linguaggio e di uno stile che non dispiaceranno a chi leggerà questo bel romanzo.

Premio letterario nazionale Città di Taranto, XVIII edizione. Il realismo di Antonio Caccavale nell’identikit de Il paese di Don Riffò, simbolo del Sud delle clientele e degli intrallazzi della malapolitica. Premio letterario nazionale Città di Taranto, XVIII edizione. Il realismo di Antonio Caccavale nell’identikit de Il paese di Don Riffò, simbolo del Sud delle clientele e degli intrallazzi della malapolitica. Premio letterario nazionale Città di Taranto, XVIII edizione. Il realismo di Antonio Caccavale nell’identikit de Il paese di Don Riffò, simbolo del Sud delle clientele e degli intrallazzi della malapolitica. Premio letterario nazionale Città di Taranto, XVIII edizione. Il realismo di Antonio Caccavale nell’identikit de Il paese di Don Riffò, simbolo del Sud delle clientele e degli intrallazzi della malapolitica.