Le slot machine sono indubbiamente uno dei giochi da casinò più iconici. Si tratta di uno gioco dove, a differenza di altri, regna la più assoluta casualità e non esiste alcuna strategia né possibilità di ottenere migliori risultati attraverso studio, allenamento o approcci scientifici. È probabilmente il gioco più semplice nella vasta schiera degli intrattenimenti di un casinò: si tira la leva, o si preme un bottone, e ci si affida alla sorte. Questa estrema linearità è una delle ragioni principali per le quali le slot machine sono anche uno dei giochi da casinò che, nel corso degli anni, si è maggiormente evoluto.
Siamo abituati a pensare alle slot ed evocare immagini di luci, suoni e colori sgargianti, ma in origine non era affatto così. Le prime slot compaiono nella seconda metà dell’800 in America, e avremmo potute trovarle in qualsiasi locale pubblico. Si trattava di cabine con rulli che, attraverso una finestrella, mostravano semi di carte da gioco: il fine era allineare una combinazione vincente simulando una mano di carte. Il corretto allineamento veniva verificato da un addetto, data l’assenza di qualsiasi sistema automatico.
Proprio il superamento di questo limite è stato il primo step evolutivo che permette di parlare a tutti gli effetti di slot machines, quando nell’ultimo decennio dell’800 a San Francisco un immigrato tedesco mise a punto la prima slot machine automatica. Si trattava di un artigiano che aveva esperienze come orologiaio: fu quindi una sorta di deformazione professionale quella di pensare a un sistema che permettesse di ottenere automaticamente la vincita in caso di allineamento di una combinazione vincente. Allo stesso inventore si deve anche l’adozione di simboli particolari, una costante che da qui in poi affianca e infine sostituisce i classici semi di carte. Nello specifico si inserì un simbolo raffigurante l’iconica campana associata alla Rivoluzione Americana, la Liberty Bell: la sua adozione, grazie all’enorme importanza di tale immagine, rese famose queste slot machines che, da lì in avanti, presero appunto il nome di Liberty Bell.
Il passo successivo è stato, a partire dagli anni ’50, l’inserimento di componenti elettromagnetiche. Erano gli anni del boom dei casinò a Las Vegas: le tante sale da gioco che venivano incessantemente inaugurate erano alla ricerca di intrattenimenti sempre nuovi, e le slot machine erano perfette per aumentare l’offerta a disposizione dei clienti. Gli sviluppi tecnologici permisero l’utilizzo di componenti meno legati alle complesse meccaniche interne, semplificando di molto il funzionamento delle slot e il loro utilizzo.
Gli elementi meccanici vennero via via sostituiti fino a scomparire del tutto dagli anni ’70, con l’adozione di macchine interamente elettriche. Il grande sviluppo dei microchip, oggi diffusissimi e utilizzati perfino per la cura dei nostri animali domestici, investì in maniera rivoluzionaria le slot, che cominciarono a inserire schermi totalmente elettronici: un’innovazione alla base di due enormi evoluzioni, una grafica e una legata al gioco. Sotto il primo punto di vista l’adozione degli schermi determinò un balzo in avanti delle grafiche, rendendo possibili anche nuove tipologie di slot machine tematiche: è proprio a questo periodo che risalgono le prime slot associate a personaggi famosi, come Elvis Presley o Marylin Monroe, o a programmi popolari, come Jeopardy. Sotto il secondo punto di vista invece possiamo pensare a tecnologie come i jackpot progressivi, basati sugli incassi di numerose slot machine.
Ancora oggi le slot interamente elettroniche sono quelle che possiamo trovare in qualsiasi casinò terrestre, magari da avviare con una leva laterale che, più che per mettere in moto i meccanismi interni, è lì per il solo valore estetico e nostalgico. L’ultimo step evolutivo delle slot machine, che le ha portate a ciò che conosciamo oggi, è lo stesso che ha trasformato il casinò: la digitalizzazione. Oggi i casinò più diffusi sono quelli online, e di conseguenza si è spostata online anche la loro offerta. Le slot machine sono state tra le maggiori protagoniste della conversione, con cataloghi ricchi di titoli che hanno permesso di mantenere il loro ruolo di punta anche in versione digitale. La tecnologia che ha permesso questa trasformazione è principalmente una: i generatori di numeri casuali, o RNG. Si tratta di software che, apparsi già a partire dalle slot elettroniche, ne assicurano il corretto funzionamento. Sono infatti in grado di assicurare un numero casuale a ogni esecuzione, che sarà alla base del risultato casuale dello spin: la casualità, inizialmente garantita dalla rotazione imprevedibile dei rulli, è oggi gestita da algoritmi che la garantiscono anche in digitale.
Le slot machine hanno attraversato decenni di storia, capaci di adattarsi all’800 come al moderno mondo digitale. Vedremo in futuro quali altri evoluzioni potranno affrontare.