Informazioni a cura di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e Direttore Generale AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI SVILUPPO
L’export italiano continua a rappresentare un termometro cruciale per l’economia nazionale e l’interazione con i mercati globali. Nei primi nove mesi del 2024, si sono registrate dinamiche contrastanti tra i diversi mercati di destinazione e settori produttivi, evidenziando punti di forza e criticità che devono essere affrontati per sostenere la competitività del nostro sistema industriale.
I mercati principali
Le esportazioni verso la Polonia segnano un aumento dell’1,1%, grazie alla forte domanda di mezzi di trasporto (+24,1%), tra cui spiccano gli autoveicoli (+27,1%), e di prodotti farmaceutici (+11,7%). La Polonia si conferma un partner dinamico, con opportunità di crescita per diversi comparti.
Al contrario, l’export verso la Germania cala del 5,5%, penalizzato soprattutto dalla flessione nei mezzi di trasporto (-20,1%) e nei metalli e prodotti in metallo (-12%). Questo dato riflette un rallentamento della domanda industriale tedesca, un campanello d’allarme per il nostro export verso un mercato tradizionalmente strategico.
Preoccupante il crollo delle esportazioni verso la Cina (-23,3%), che rispecchia un rallentamento strutturale della domanda cinese in vari comparti, inclusi chimica e farmaceutica. La perdita di quota in un mercato così ampio impone riflessioni sulle strategie di penetrazione commerciale e adattamento alle nuove dinamiche asiatiche.
I settori trainanti e in difficoltà
Tra i settori, i beni di consumo registrano una crescita del 4,3%, con un forte contributo del tessile e dell’abbigliamento (+6,7%), che si confermano pilastri del Made in Italy. Anche gli apparecchi elettronici crescono moderatamente (+1,1%), spinti dalla domanda extra-UE, con Paesi come la Spagna (+14,3%) e aree emergenti come i Paesi ASEAN (+6,9%) in primo piano.
Di contro, i beni strumentali (-3,6%) e i metalli e prodotti in metallo (-5,5%) soffrono cali significativi, riflettendo la debolezza della domanda industriale sia in Europa che nei mercati extra-UE.
Riflessioni strategiche
Nonostante le difficoltà, il quadro complessivo mostra segnali di resilienza in alcuni settori e mercati di nicchia. L’export di prodotti chimici registra un leggero aumento (+0,7%), mentre il comparto dei mobili e beni intermedi mostra contrazioni contenute. Tuttavia, le esportazioni verso la Germania e la Cina, mercati chiave, richiedono interventi mirati per invertire la tendenza negativa.
Un appello alle imprese e alle istituzioni
Le imprese italiane devono continuare a puntare su innovazione, diversificazione dei mercati e qualità per consolidare la propria posizione all’estero. Al contempo, le istituzioni devono sostenere con politiche mirate i settori più colpiti, favorendo investimenti e semplificando l’accesso agli strumenti di internazionalizzazione.
PMI International invita le imprese, i professionisti e gli operatori economici a riflettere su questi dati, a esplorare nuove opportunità di mercato e a collaborare per affrontare insieme le sfide di un contesto globale in continua evoluzione. Restare competitivi non è solo una questione di numeri, ma di visione e capacità di adattamento.