Di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO e Direttore Generale AGENZIA EUROMEDITERRANEA DI SVILUPPO
Da decenni, in Italia si discute di come rilanciare la produttività e soprattutto la ricerca e l’innovazione, ma i risultati sono stati spesso deludenti. È un problema strutturale che continua a rallentare il Paese, impedendogli di competere efficacemente sul piano globale e di offrire ai cittadini una migliore qualità della vita.
La stagnazione che osserviamo non è solo un fatto economico, ma anche politico. Troppo spesso i governi si limitano ad amministrare le politiche dei loro predecessori, con interventi di breve periodo che non affrontano le cause profonde delle difficoltà. Invece, ciò che serve è una visione politica di lungo termine, capace di trasformare il sistema produttivo e il tessuto economico attraverso azioni mirate su due pilastri fondamentali: produttività e innovazione.
Investire sull’Innovazione per il Futuro
L’innovazione non si improvvisa; è il frutto di un processo lungo che richiede investimenti continui in ricerca, tecnologia e formazione. Serve un piano strategico che coinvolga università, centri di ricerca e imprese, creando sinergie e incentivando lo sviluppo di competenze avanzate. Paesi che hanno puntato con decisione su questo approccio, come Germania e Stati Uniti, stanno raccogliendo i frutti di decenni di investimenti strutturali.
In Italia, invece, spesso manca una regia coordinata. Gli investimenti in ricerca e sviluppo rimangono bassi rispetto alla media europea, e questo penalizza la capacità del sistema produttivo di innovare. Senza innovazione, però, non c’è crescita, e senza crescita un Paese non può modernizzarsi né rafforzarsi.
La Produttività, Specchio dell’Economia
La produttività, strettamente legata all’innovazione, è un altro nodo cruciale. Incentivare la produttività non significa solo aumentare l’efficienza del lavoro, ma anche migliorare i processi produttivi, favorire l’automazione e promuovere una cultura della qualità. Un’economia più produttiva è anche più competitiva e resiliente.
Tuttavia, le politiche italiane spesso si concentrano su misure emergenziali, senza affrontare in modo sistematico le cause del ritardo. Incentivi mirati al lavoro e alla produttività possono fare la differenza, ma solo se inseriti in un quadro più ampio che consideri anche l’innovazione come motore di sviluppo.
Crescita e Qualità della Vita
Rilanciare produttività e innovazione non è solo una questione economica: è una sfida culturale e sociale. La crescita generata da un sistema più innovativo e produttivo si traduce in una migliore qualità della vita per i cittadini, con un Paese più moderno, efficiente e inclusivo.
Serve quindi il coraggio di guardare oltre l’orizzonte politico immediato e di proporre una strategia ambiziosa e a lungo termine. Solo così l’Italia potrà uscire dalla stagnazione e riaffermare il suo ruolo di protagonista nel panorama internazionale.
In sintesi, l’Italia deve decidere se continuare a navigare a vista o investire seriamente su quei fattori che possono garantire un futuro più prospero e sostenibile. La scelta è nostra, ed è una scelta che non possiamo più rimandare.