La Circumvesuviana, ancora una volta, si conferma tra le peggiori ferrovie d’Italia, una triste posizione che detiene da oltre dieci anni. Dal 2011 ad oggi, il servizio ha subito un tracollo evidente: dai circa 140 treni di allora si è scesi agli attuali 50. Un calo che ha portato con sé riduzione delle corse, tempi di attesa interminabili, ritardi cronici, guasti frequenti e soppressioni improvvise.
Di fronte a questa situazione ormai insostenibile, pendolari e associazioni hanno deciso di agire. Stamattina, è stata sottoscritta e inviata una diffida formale nei confronti di Eav (Ente Autonomo Volturno), l’azienda responsabile della gestione del servizio. La richiesta è chiara: il rispetto degli obblighi previsti dal contratto di servizio e degli impegni sottoscritti nell’accordo con il Ministero dei Trasporti del 2023. Tale accordo prevedeva un miglioramento del servizio su tutte le linee vesuviane, un obiettivo che, secondo i firmatari della diffida, non è stato nemmeno sfiorato.
“Basta scaricare colpe sul passato”, si legge nel comunicato stampa diffuso dai pendolari. La gestione attuale di Eav è in carica da nove anni consecutivi, un arco di tempo che sarebbe stato più che sufficiente per apportare migliorie tangibili. Eppure, denunciano i pendolari, gli interventi promessi sono rimasti ancorati al futuro, senza mai trasformarsi in realtà.
La diffida rappresenta un ultimatum chiaro: non è più accettabile ascoltare giustificazioni e rinvii. I pendolari chiedono risposte concrete e un immediato cambio di rotta per garantire un servizio efficiente e dignitoso.
Con questa iniziativa, le associazioni e i cittadini utenti della Circumvesuviana intendono ribadire che non resteranno in silenzio di fronte a un diritto fondamentale come quello alla mobilità, quotidianamente disatteso.