AVELLA – Come ogni anno, il 31 gennaio il rione Purgatorio di Avella ha celebrato con grande partecipazione la tradizionale festa in onore di San Ciro, una ricorrenza che si ripete dagli anni ’50 e che affonda le sue radici nella storia della comunità locale.
La statua di San Ciro fu acquistata nel secondo dopoguerra grazie al contributo delle famiglie Siniscalchi-Ercolino- Orciuoli, con l’intento di offrire alla storica chiesa delle Anime Purganti – risalente al 1700 – un santo da venerare. La scelta ricadde su San Ciro anche per un legame affettivo: tra il 1948 e il 1970, il parroco della chiesa era don Pellegrino Montella, il cui padre si chiamava proprio Ciro.
La giornata di festa ha visto lo svolgimento di tre Sante Messe celebrate dal parroco don Giuseppe Parisi, alle 10:15, alle 12:15 – dedicata in particolare ai medici, essendo San Ciro il patrono della categoria – e alle 18:00, con la celebrazione conclusiva. L’affluenza è stata altissima, tanto che la piccola chiesa non è riuscita a contenere tutti i fedeli. Per permettere una maggiore partecipazione, il Comitato Festa, rinnovato da pochi anni, ha predisposto anche un maxischermo all’interno della sacrestia.
Come da tradizione, al termine della Messa serale è stato acceso il grande falò votivo, conosciuto come il “fucarone”, che da circa 25 anni viene preparato e acceso da Antonio, devoto al Santo. A chiudere la serata, uno spettacolo di fuochi pirotecnici, seguito da un buffet offerto ai presenti e da intrattenimento musicale dal vivo, che ha reso l’evento ancora più speciale.
La festa di San Ciro ad Avella si conferma dunque una celebrazione molto sentita, un momento di fede, tradizione e aggregazione che unisce la comunità in un’atmosfera di profonda devozione e gioia.