Verso il Premio Anfiteatro 2025: Raffaele Lieto, uomo di quella ch’è stata la Sinistra        

Verso il Premio Anfiteatro 2025:  Raffaele Lieto, uomo di quella ch’è stata la Sinistra        

di Gianni Amodeo

Le esperienze di tecnico specializzato, emigrato a 17 anni in Germania, e l’impegno di sindacalista dalla spiccata   moralità civile per l’intero arco di vita, al servizio di lavoratrici e lavoratori.

Raffaele Lieto,  è stato coerente testimone dell’azione e della cultura politica della Sinistra, ma soprattutto autentico rappresentante del mondo del lavoro, avendo guidato- nei decenni di fine ‘900 e d’inizio del Terzo Millennio-, la Cgil in provincia di Avellino e in Campani.  Raffaele Lieto, che a 17 anni era stato emigrante in  Germania  ed aveva lavorato nei sofisticati laboratori della Telefunken, sviluppò, tra l’altro, un interessante intervento sul modello di cogestione economica dell’industria  tedesca. esperienza di vita  di emigrato in Germania, vissuta insieme con il padre Domenico anche lì  praticando attività politica e sindacale, subendo tre licenziamenti, con altrettante riassunzioni a stretto giro di tempo, per la fondatezza delle iniziative compiute, specie quelle sulla tutela medico sanitaria di lavoratrici e lavoratori.

 Una realtà, che per Raffaele Lieto – senza alcuna particolare formazione scolastica –, è stata, tuttavia, la vera  Università della vita, fatta di fabbrica, lotte sindacali e preparazione culturale da autodidatta nell’impegno politico e negli approfondimenti sulle materie giuridiche e sulla legislazione del lavoro;formazione che  si acquisisce  nel coordinare, tanto per dire, assemblee di centinaia o migliaia di lavoratrici e lavoratori, e che lo hanno condotto ai vertici della Cgil in Irpinia, prima e poi nell’ambito regionale della Campania, con tante iniziative coraggiose, prime tra tutte quelle della tutela del bene comune della salute umana e dell’ambiente. E per tutte vale il contrasto duro, condotto dalla Cgil  tra gli anni ’80 e ’90 contro l’ex-Isochimica, ad Avellino, la fabbrica della morte per le devastanti contaminazioni damianto. Nel 1973, di ritorno dalla Germania lavorò in  Valsesia, come operaio in una fabbrica elettromeccanica.  Ha svolto l’attività sindacale nella Camera del Lavoro  del suo paese, coordinando le attività agricole bracciantili. Tante le iniziative politiche e sociali intraprese tra il Baianese e Vallo di Lauro.

 Il Comitato organizzatore del Premio Anfiteatro d’Argento, edizione 2025, rende onore alla memoria di  Raffaele Lieto, che, emigrato  giovanissimo in Germania, ha coniugato  l’impegno attivo nel lavoro in una struttura di alto profilo tecnologico come la Telefunken, con la costante, fattiva e proficua attività nel sindacato a tutti i livelli territoriali, locali, in provincia di Avellino e in Campania.Una presenza metodica e coerente, quella di Raffaele Lieto, in tutti contesti in cui ha operato  al servizio dei diritti e di tutela di lavoratrici e lavoratori, concorrendo al processo  di promozione socio- produttiva e di civile evoluzione civile e culturale, che, dagli anni del secondo dopo-guerra ai nostri giorni, segna livello del progresso e dello sviluppo della società italiana.

 Il riconoscimento  che viene reso a  Raffaele Lieto  rende onore e omaggio alluomo e al cittadino di risoluta determinazione e visione dei problemi , per realizzare interventi, mirati sulla loro concreta risoluzione con spirito costruttivo e specchiata moralità . Una lezione di vita civile e sociale, che fa dà monito per concittadine e concittadini, nell’auspicio che sia recepito e fatta propria dalle giovani generazioni.

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