Correva il 10 dicembre 1989 ed alle ore 10.00, la Chiesa di San Nicola a Castello di Forino, veniva riaperta al culto dopo ben nove anni dagli eventi sismici del 1980. Tutto ciò grazie all’interessamento dell’ allora Pro Loco Forino guidata dal compianto Vincenzo Riccardi, dell’Amministrazione Comunale in comunione con la Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici delle Province di Salerno ed Avellino. Ora a 35 anni da quella data, possiamo solo ben dire, FATE PRESTO! E quale migliore affermazione, per enunciare la preoccupante situazione strutturale in cui versa nuovamente, da qualche anno il Santuario del Patrono San Nicola in collina (dal 2019 stiamo dibattendo sulla problematica). Si va da infiltrazioni di acqua piovana in tutto il complesso, a evidenti segni di logorio delle facciate esterne ed interne, alle tettoie a canaloni di scolo ormai consunti ed in rovina. Problematicità che rendono purtroppo improcrastinabili, diciamo “vitali” interventi non più rinviabili. Gli ultimi furono eseguiti come detto nel lontano 1989, ma ora la “rendita” è finita, bisognerebbe agire, anche perchè da allora nessun altro poderoso intervento, nessun altro progetto di riqualificazione è stato fatto. Senza entrare nel merito delle responsabilità , sappiamo solo che il tempo è tiranno, ed ogni mese , ogni anno perso , ogni minuto , ogni secondo perso potrebbe essere davvero fatale per il Santuario, faro e guida della Terra dei Sette Colli e della sua gente. Un accorato appello va alle Autorità Comunali, alla Curia, alla Regione Campania . Il popolo per la sua parte agirà ed ha sempre agito , ma purtroppo ora, in questo momento, almeno per la somma urgenza, c’è bisogno delle superiori istituzioni, perché diciamocela tutta si pagano le tasse anche per dare dignità alla dignità religiosa dei Forinesi , ovvero il Patrono San Nicola. Daniele Biondi
