
L’espressione “avere la coda di paglia” indica una persona che teme critiche o accuse perché sa di avere un punto debole o una colpa che potrebbe essere scoperta.
Le origini: la favola della volpe
Secondo una favola attribuita ad Esopo, una volpe, dopo aver perso la coda in una tagliola, ne ricevette una di paglia dai suoi amici animali per nascondere la menomazione. Tuttavia, un gallo rivelò il segreto ai contadini, i quali, conoscendo la vulnerabilità della volpe, accesero dei falò vicino ai pollai. Temendo che la sua coda prendesse fuoco, la volpe smise di avvicinarsi.
Significato e uso nella lingua quotidiana
Da questa storia nasce il detto, che si riferisce a chi si sente vulnerabile e reagisce in modo eccessivo per paura di essere smascherato. Come recita un proverbio toscano:
“Chi ha la coda di paglia ha sempre paura che gli pigli fuoco.”
L’espressione è usata in vari contesti:
• Lavoro: un dipendente insicuro si innervosisce davanti a critiche generali.
• Relazioni personali: una persona con un difetto nascosto si irrita facilmente.
• Politica e media: un personaggio pubblico infastidito dalle accuse potrebbe nascondere qualcosa.
Conclusione
“Avere la coda di paglia” è un’espressione che, ancora oggi, ci ricorda che la paura di essere scoperti può renderci ancora più vulnerabili.