Ai confini occidentali dell’Irpinia, in posizione pianeggiante anche se attorniato da montagne ricche di vegetazione, grazie alle quali gode di aria salubre, Sperone è un paese la cui economia dipende essenzialmente dal settore primario. Il fertile suolo consente di ricavare abbondanti raccolti e la presenza di tanti alberi nei boschi circostanti, in passato ricchi di selvaggina, fornisce la materia prima per ricavare legname in gran copia, il cui scambio rappresenta la principale, ma non l’unica, attività commerciale svolta in paese. Sperone è ricca anche di alberi di nocciole e noci, che rappresentano per molte famiglie fonte di sostentamento.
Geograficamente ecco alcuni dati essenziali: a 175 metri s.l.m. ed a 20 chilometri da Avellino, Sperone ospita 3300 Speronesi, con un incremento della popolazione nell’ultimo decennio di ben il 15%, solo in parte dovuto alla fecondità degli “indigeni”, visto l’arrivo massiccio di Napoletani, qui trasferitisi in cerca di tranquillità ed aria buona. Facendo il paragone col dato statistico di fine XIX secolo (1099 abitanti), la popolazione risulta triplicata. Il Santo Patrono è il Profeta e Santo Elia, oggetto di venerazione sin dalla tremenda pestilenza che colpì il paese e l’Irpinia nel 1656. Al Santo Patrono il paese dedica una celebrazione molto caratteristica il 20 febbraio. Tra gli altri eventi ricordiamo la Festa della Santa Croce (2 maggio), la Festa di S. Antonio da Padova (13 giugno), la Sagra della braciola e la Sagra della fresella (settembre). Il mercato si tiene la domenica. Sperone si raggiunge agevolmente da Avellino percorrendo la Strada Statale 7 bis (ancora oggi detta Strada delle Puglie), oppure utilizzando l’Autostrada A16 Napoli-Bari, uscendo al casello di Baiano o di Tufino, a pochi chilometri da Sperone. Sperone è anche servito dalla ferrovia Circumvesuviana, con la stazione di Avella-Sperone.
Anche Sperone è attorniato dal verde e dai monti, anche se, a causa della limitatezza dell’estensione del territorio comunale, una sorta di appendice di quello di Avella (di cui era Casale nei secoli passati), dal punto di vista naturalistico ed ambientalistico non vi sono siti di particolare interesse da segnalare, diversi da quelli dei Comuni limitrofi, salvo il Bosco Serrone e la Fontana di Sperone (nella foto), la cui acqua costituirebbe un rimedio efficace alla calcolosi renale. Ma su questo avremo un ampio articolo nei prossimi giorni.