QUARTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO . – ANNO B – Dal Vangelo secondo Marco 1,21 – 28
Le letture di questa domenica sono come uno sguardo profondo su Cristo. La prima lettura ci presenta Cristo atteso. Mosè annuncia: ‘’Il Signore susciterà un profeta. A lui darete ascolto’’. Il popolo d’Israele, per quasi due millenni è vissuto attorno a questa speranza. Gesù infatti, è l’unico personaggio della storia la cui venuta è stata predetta minuziosamente e da persone diverse in secoli diversi. E’ un fatto che garantisce l’unicità di Cristo. Il Vangelo, invece, presenta Gesù venuto e descrive una giornata della sua vita tra gli uomini. L’evangelista, innanzi tutto, descrive lo stupore della gente quando sente parlare di Gesù. Tutti dicono: ‘’Parla in maniera diversa dagli altri. Parla come uno che ha autorità’’.
La parola infatti rivela la persona e, a lungo andare, si avverte quando la parola esce dal cuore e quando è soltanto una finzione. Oggi la Parola di Gesù dovrebbe stupire anche noi, perché sappiamo che è una parola diversa da quella degli uomini, perché è Parola di Dio. Se capissimo questa verità fino in fondo, non mancheremmo di approfondire ogni giorno la lettura del Vangelo. Cristo, però, non stupisce soltanto con la parola ma anche con le opere. Per questo l’evangelista racconta un miracolo di guarigione ed esattamente la liberazione dal demonio. Chiaramente si afferma l’esistenza del demonio non come semplice simbolo ma come persona reale orientata contro Dio. Anche oggi il demonio si rende vivo in tantissimi casi. Non parliamo solo della possessione diabolica, ma anche di tante altre forme di schiavitù, nelle quali l’uomo cade distruggendo la propria dignità.
Quanta gente si è letteralmente consacrata alla violenza irrazionale, brutale, cieca che per raggiungere uno scopo è disposta a colpire tutti e dovunque? Il Vangelo fa notare che l’uomo posseduto frequentava la sinagoga, il luogo ufficiale della preghiera. Questa notizia ci ricorda che non esiste luogo che possa rendere buona o cattiva una persona: la bontà o la cattiveria dipende dal cuore, dalle opere e dalla coscienza. E per conquistare questa bontà è necessaria una lotta continua contro satana, che opera anche all’interno del tempio e che forse nel tempio lo fa anche con più gusto e più accanimento.
In questo quadro il Vangelo annuncia Cristo come vincitore del demonio. La venuta di Cristo e, soprattutto la sua morte e risurrezione, hanno spezzato la signoria di satana sul mondo. Chi vuole, dunque, liberarsi dal diavolo deve vivere in Cristo. Un ultimo particolare. Il demonio fa uno strano atto di fede in Cristo: ‘’Tu sei il santo di Dio!’’. Ma Gesù non gradisce questa proclamazione della verità e gli ordina: ‘’Taci!’’ Perché la verità quando è detta senza amore è già tradita in partenza. Amiamo, dunque, Gesù nella verità!
Don Giuseppe Parisi