Quest’anno a Pasqua l’85,1% degli italiani (pari a 51 milioni di persone) preferisce rimanere a casa. Per il 49,4% dei casi, i principali motivi della mancata partenza sono da ricercare nella crisi che ha avuto notevoli riflessi economici, seguiti da quelli famigliari (21,9%) e di salute (17,1%). Sono le previsioni di Federalberghi, il cui presidente Bernabò Bocca fa notare come la metà di coloro che andranno in vacanza alloggerà in casa di parenti o amici, o di proprietà, «rendendo ancor più esiguo il reale movimento turistico in grado di generare giro d’affari ed animare l’economia». Chi andrà fuori tre o quattro notti, spenderà circa 340 euro, mentre chi resterà in Italia avrà più o meno una spesa di 271 euro. I più fortunati, quelli che andranno all’estero, spenderanno invece attorno ai 605 euro, generando un giro d’affari di circa 3,08 miliardi di euro. Ma se gli italiani rimangono a casa, questo non significa che consumeranno di più. Secondo la Cia, «dall’aumento del clima di fiducia al portafoglio, il passo è ancora lungo». Non verranno spesi soldi in maniera superflua e gli acquisti saranno oculati, tanto che persino uova di cioccolato e colombe segnano un calo del 2% e anche l’agnello risulta in diminuzione (-3%). Tuttavia, alla tradizione non si rinuncia e infatti solo domenica si consumeranno 29 mila tonnellate di agnello, bruciando in un giorno quasi la metà del consumo complessivo annuo di carne ovina. Non mancheranno poi, sulle nostre tavole, i dolci fai-da-te e la pasta fatta in casa. Si prevede una crescita del 10% della spesa per uova, zucchero, farina, burro e lievito. In particolare, fino alla fine della settimana di Pasqua, verranno consumagte circa 400 milioni di uova tra decorazioni e preparazioni culinarie. Nei menù casalinghi saranno protagonisti invece i piatti del territorio e della tradizione, dalla pastiera alla torta pasqualina. Nei supermercati, però, occhio ai cosiddetti prodotti “civetta”, ovvero a uova e colombe venduti a prezzi stracciati, anche prima di Pasqua, per attirare i consumatori. Ad aggravare il clima di sfiducia, anche il caro benzina, con i prezzi italiani che superano di 25 centesimi quelli europei, soprattutto a causa delle imposte che, secondo Assopetroli, pesano per 23,7% sul differenziale. Un motivo in più per rimanere a casa…