Due uomini, un 55enne ed un 54enne residenti nella provincia irpina, sono stati denunciati per violazioni varie in materia di sicurezza sul lavoro, ambiente ed edilizia, dai Carabinieri delle Stazioni di Solofra ed Ospedaletto d’Alpinolo, che hanno operato congiuntamente ed in piena sinergia con i militari specializzati in forza al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Avellino.
L’operazione è stata condotta nell’ambito di un controllo ad ampio spettro disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino e finalizzato all’emersione del lavoro irregolare ed a tutela della legalità nella sempre delicata materia ambientale.
Nella cittadina conciaria i Carabinieri, durante un controllo ad un cantiere edile, hanno avuto modo di rilevare come i lavoratori dell’impresa ivi operante, oltre il 20% dei quali risultava privo di regolare contratto di assunzione, non erano stati sottoposti ai dovuti controlli sanitari né erano stati formati secondo i criteri imposti dalla vigente normativa sebbene impiegati in mansioni considerate a rischio. Immediate scattavano la denuncia in stato di libertà del legale rappresentante dell’impresa nonché la sospensione amministrativa dell’attività imprenditoriale.
Di diversa natura quanto riscontrato sulle pendici del Monte Partenio, ove i militari hanno scoperto l’esistenza di una vera e propria autofficina, completa di tutte le attrezzature, che era stata posta in essere all’interno di cinque fabbricati realizzati in assenza di permesso a costruire su di un sito sottoposto a vincoli ambientali e paesaggistici.
Ma il contesto in cui operava la piccola impresa era destinato a rivelare ulteriori sorprese all’esito degli accertamenti espletati dagli investigatori dell’Arma: si accertava, infatti, come l’attività fosse priva della prescritta iscrizione nel registro delle imprese tenuto presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura e come lo smaltimento dei rifiuti, tra cui spiccava materiale intriso di olii esausti, avvenisse depositando gli stessi direttamente sul terreno, con potenzialmente elevato rischio inquinamento e danni ambientali.
Alla luce delle irregolarità riscontrate i Carabinieri applicavano i sigilli al sito, un’area della superficie di circa 500 mq, e per il titolare scattava il deferimento in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo.