Dalle ultime stime degli esperti è risultato che l’Irpinia è la provincia campana meno visitata dai turisti. «Un dato che non rispecchia la bellezza e le risorse del nostro territorio. Bisogna investire nel terziario – afferma Sorece di FdI – per evitare lo spopolamento delle aree interne e sostenerne il rilancio economico.
La nostra provincia ha un’inclinazione ben precisa; aiutiamo le piccole e medie imprese, favoriamo l’artigianato e i prodotti agricoli da sempre sostentamento della nostra gente. L’Irpinia – prosegue il candidato di Fratelli d’Italia – è una bella cartolina fruibile in ogni periodo dell’anno: montagna, corsi d’acqua, oasi naturali, paesaggi incontaminati e borghi dall’antico fascino. Senza dimenticare il vantaggio che potrebbe derivare da un serio investimento nel turismo gastronomico: dai vini pregiati ai prodotti caseari, alle carni e alla pesca che in passato ha visto un campionato italiano lungo il fiume Calore. Negli ultimi tempi vanno molto di moda i “foodies” ma in Irpinia le tracce sono quasi inesistenti. Sono persone che amano mangiare sano, che si interessano sulla provenienza del prodotto e preferiscono una cucina che mantiene l’originalità del piatto con poche trasformazioni. La tradizione culinaria irpina conserva una tipicità unica, irrintracciabile in un posto diverso.
Un Carmasciano lo trovi solo qui perché gode delle qualità organolettiche tipiche dei nostri pascoli. Il made in Irpinia avrà dallo snodo ferroviario dell’alta velocità un notevole impulso. In poche ore un prodotto nostrano di Montella si potrà assaggiarlo in un bar di Milano. In passato – conclude Sorece – sono stati investiti tanti soldi in progetti che si sono dimostrati fallimentari perché non si sposavano con le potenzialità intrinseche del territorio. Partiamo dalla nostra identità, promuoviamola e sicuramente si avranno singolari vantaggi economici. La gente oggi vuole essere incuriosita, ha un’esigenza diversa e qui ci sono le potenzialità per attirare nuovi investitori attraverso un settore troppo spesso bistrattato».