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«È arrivato il momento che la Campania perda il triste primato di avere il più alto tasso di disoccupazione del Paese e di essere la regione con il maggior numero di industrie che chiudono. Combattere la povertà deve essere una priorità: allora ben venga la reintroduzione di un reddito minimo. Ricordiamo che la nostra Regione è stata la prima ad introdurre una misura del genere, poi abolita, nel 2010, dalla Giunta Caldoro e che l’Italia e la Grecia sono gli unici paesi dell’Ue ad esserne ancora sprovvisti. Il reddito minimo non deve, però, tradursi in uno sterile assistenzialismo che non solo non aiuta le persone ad uscire definitivamente dal loro stato di bisogno, ma soprattutto toglie loro la dignità». A dichiararlo è stata la candidata del Partito Democratico al Consiglio Regionale della Campania, avvocato Raffaella Mauro
«Durante le campagne elettorali – sottolinea Mauro – si sente spesso parlare di cambiamento, di voler cambiare il modo di fare politica, spesso a dichiararlo, però, sono coloro che stanno tra le file di chi governa da anni e questo “cambiamento” non lo rappresenta per niente. I candidati di questo governo regionale – aggiunge – non possono affermare di voler progettare il futuro di questa regione quando loro rappresentano e occupano il presente. Un presente in cui non è stato costruito nulla: né lavoro, né sanità (il diritto alla salute è stato dimenticato), né servizi sociali che avrebbero migliorato, in termini di sicurezza, la qualità di vita dei nostri territori; sono l’abbandono ed il degrado a portare alla delinquenza frutto della miseria e della disperazione».
«Per questo motivo – continua la candidata – è essenziale che i cittadini vadano a votare. Non andare a votare significa delegare la scelta a qualcun altro, impedirsi la possibilità di esercitare un diritto e togliersi un potere, l’unico che i cittadini hanno: il voto. Il voto è indispensabile e va riflettuto. Basta fare una semplice considerazioni: sono soddisfatto o meno di quanto è stato fatto da chi ha governato fino ad adesso. Non chiedete – conclude Raffaella Mauro- il cambiamento ai politici, il vero cambiamento non lo fanno i politici, ma lo fa il popolo nelle cabine elettorali».