QUINDICI- «E’ una vergogna che l’Alto Calore tolga l’acqua durante la giornata per lunghissimi periodi, senza tenere in alcun conto la circostanza che a Quindici ci sono persone anziane, donne e bambini». Il dirigente provinciale del Mir Giuseppe Rubinaccio protesta contro le continue sospensioni dell’erogazione dell’acqua che da 72 ore interessano il comune del Vallo di Lauro. « Tante persone non autosufficienti, che necessitano dei servizi come l’acqua che è un bene primario. Gli agricoltori dopo una mattinata di duro lavoro, tornano a casa e non possono lavarsi. Gli anziani sentono oltremodo il caldo e non possono lavarsi. Siamo tornati a 40 anni indietro. Tutti se ne fregano. A partire dal delegato all’Alto Calore del Comune di Quindici. Visto che costui, probabilmente avendo problemi di attenzione, non ha scritto nessuna lettera, nè una riga, senza proferire parola contro questo malcostume. Siamo diventati a Quindici come un paese del Terzo Mondo, forse addirittura il primo del Quarto. Siamo diventati schiavi in casa nostra». E continua: «Noi che diamo l’acqua all’Alto Calore restiamo senz’acqua. Il tutto senza adeguata informazione, lasciando un paese solo e allo sbando. Eccezion fatta per il comandante della Polizia Municipale Donato Spirineo, che ha sollecitato l’Alto Calore ad intervenire. Questo mio comunicato vuole essere motivo di sensibilizzazione per attività commerciali e artigianali che stanno subendo questo sopruso. Una spinta a ribellarsi a questa situazione caotica, che trova un delegato attuale, impreparato ad affrontare una situazione. Voglio anche dire che sarò vigile ed attento nei confronti del Pip di Quindici, come un cane da guardia e il ripristino della democrazia, rispetto delle regole, legalità e diritti nei confronti di una comunità».