Questa mattina la VIII Commissione permanente del Consiglio Regionale della Campania (Agricoltura, Caccia, Pesca, Risorse comunitarie e statali per lo sviluppo) presieduta dall’on. Pietro Foglia, ha licenziato la proposta di legge sulla “Valorizzazione dei suoli pubblici a vocazione agricola per contenerne il consumo e favorirne l’accesso ai giovani”, primo importante passo per dotare la Campania di uno strumento che punti con forza sull’agricoltura agevolandone l’accesso ai giovani, in linea con quanto espresso negli ultimi giorni dal Ministero dell’Agricoltura. “La Regione – è scritto al comma 2 dell’Art. 1 della legge – promuove misure atte a contenere il consumo dei suoli agricoli nonché a ridurre l’abbandono delle attività agricole e a sostenere il recupero produttivo”. Una norma che servirà, nelle intenzioni dei proponenti, a “disciplinare le modalità di affidamento dei beni pubblici a vocazione agricola di proprietà o disponibilità della regione ad imprenditori agricoli, per favorire lo sviluppo economico del settore e la salvaguardia del patrimonio collettivo campano”. Per Pietro Foglia: “Avere tanti giovani impiegati nell’Agricoltura significa perseguire crescita economica, minore disoccupazione e salvaguardia del territorio. In Campania, anche grazie a questa legge, cercheremo di fondere Agricoltura, produzioni eno-gastronomiche e turismo, gettando le basi per progettare un grande rilancio economico a beneficio del territorio e soprattutto dei nostri giovani”. Il presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale della Campania, che auspica che la legge segua un iter rapido in commissione Bilancio per approdare quanto prima in Consiglio, sottolinea che “L’Italia e l’intero sistema economico per crescere devono puntare sul concreto, sull’agricoltura e sui giovani, posto che il settore è ad alto tasso d’invecchiamento. Si tenga conto che l’età media dei nostri agricoltori supera i 50 anni, allora chiediamoci, in assenza di adeguate misure per incentivare il ricambio generazionale, tra quindici o venti anni cosa ne sarà del comparto? Anche l’Europa – aggiunge il presidente della ottava commissione regionale – , con la riforma della Pac, punta a dare un futuro a trenta milioni di lavoratori agricoli, mostrandosi più aperta ai giovani e più equa nella distribuzione. Le nuove generazioni possono essere una delle risposte più efficaci alle complesse sfide che abbiamo davanti. Ripartire, dunque, dalla terra – conclude l’on. Foglia – è sicuramente un auspicio ma è anche un invito per chi ha davanti almeno trenta, quaranta anni di lavoro ed è convinto che lo sviluppo e il futuro dell’intero sistema Paese partano proprio dall’agricoltura intesa nella sua multifunzionalità”. La legge licenziata non comporta spese a carico del bilancio regionale.