Un rapporto costante e filiale con Nola e il territorio, quello che Luigi De Sena ha mantenuto ed osservato nel tempo; rapporto, intessuto e nutrito, per di più, di forti sentimenti e affetti verso i congiunti e gli amici soprattutto quelli degli anni giovanili, vissuti nell’ambito di quel Laboratorio culturale di piazza Matteotti qual é stato il Circolo della Federazione universitaria dei cattolici italiani. Ed ora vi ha fatto ritorno – per riposare nella Cappella di famiglia- nella teca che contiene le ceneri delle spoglie mortali, dopo il rito della cremazione officiato nel Cimitero cittadino con la massima discrezione e riservatezza, pur con la partecipazione del picchetto d’onore della Polizia di Stato.
Nato il 5 marzo del 1943 nella città bruniana, Luigi De Sena é morto il 31 agosto scorso a Roma, a 72 anni di età. Un itinerario d’impegno professionale e di profonda formazione culturale sul piano giuridico, che gli ha permesso di esercitare funzioni e ruoli di considerevole e delicata responsabilità in posizioni di vertice, secondo il modello del civil servant , dell’inappuntabile servitore dello Stato ligio ai principi dei doveri per la civile convivenza e la sicurezza sociale.
Arruolato nel 1968 nella Polizia dello Stato, nel ‘70 é già alla guida della squadra mobile di Treviso, con approdo – nel 1981 – al comando della squadra mobile di Roma. Investigatore rigoroso e di alto profilo, percorre tutti passaggi di carriera, che lo condurranno ad assumere l’incarico di vice-capo della Polizia di Stato e di Direttore del Criminalpol, oltre che di Direttore centrale per i servizi tecnico- logistici e la gestione patrimoniale del Dipartimento di pubblica sicurezza. Sono passaggi di crescita professionale, nel corso dei quali s’innesta importanti la partecipazione di Luigi De Sena ad operazioni di contrasto e repressione contro i clan di mafia in Sicilia.
Per i cicli annuali dal 1994 al 1999 e dal 2000 al 2006, De Sena coordina l’attuazione dei Progetti comunitari europei sulla Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno, mentre nel 2000 é attivamente impegnato per il programma di sicurezza per il Giubileo della cristianità. Nel 2005, ancora una svolta nell’attività di Luigi De Sena, con la nomina di prefetto di Reggio Calabria, con poteri ampi sull’attuazione del programma straordinario di sicurezza e di contrasto alle ‘ ndrine, che formano la fitta ragnatela della pericolosa e potente ‘ndrangheta. E’ incarico da super–prefetto, quello che viene conferito a De Sena, all’indomani dell’assassinio di Francesco Fortugno, vice presidente del Consiglio regionale. Un delitto politico, compiuto il 16 ottobre a Locri. Tre anni dopo, De Sena opta per l’attività politica e viene eletto senatore nelle liste dell’Unione di centro-sinistra ed assume l’incarico di vice-presidente della commissione anti-mafia.
Un uomo, Luigi De Sena, che ha onorato la città, rappresentando al meglio i profili della dedizione all’interesse pubblico, dedizione, avvalorata dalla sicurezza e incisività professionale, con cui ha , coordinato tutte le operazioni contro la criminalità organizzata ed economica, in cui è stato impegnato. Una capacità di coordinazione ch’è stata modello di efficacia logistica ed operativa. Super-prefetto e Super-poliziotto, De Sena lascia di sé un ampio retaggio di senso civico ed etico davvero esemplare.