«Siamo irpini e vogliamo restare tali», i circoli Pd del Vallo Lauro scrivono al premier Renzi per cambiare l’Italicum

«Siamo irpini e vogliamo restare tali», i circoli Pd del Vallo Lauro scrivono al premier Renzi per cambiare lItalicum

Il Vallo di Lauro vuole restare a tutti i costi nel collegio elettorale di Avellino. Lo vogliono soprattutto i militanti del Partito Democratico. I segretari di circolo del comprensorio lauretano hanno sottoscritto unanimemente il documento di protesta contro l’Italicum che, attraverso il segretario provinciale Carmine De Blasio e il presidente irpino Roberta Santaniello, è stato consegnato questa mattina al vice segretario nazionale del partito, l’on. Lorenzo Guerini.

Ecco il testo integrale del documento con il quale si chiede alla delegazione parlamentare nazionale di rivedere il disegno di legge che strappa i 7 comuni del Vallo di Lauro, unitamente ad Avella e Sperone, al collegio elettorale di Avellino, portandoli nell’indistinto collegio napoletano.

«Il territorio del Vallo di Lauro in provincia di Avellino è un territorio di confine, tra Napoli e Avellino, un territorio di circa 20000 abitanti. 20000 irpini, persone che si riconoscono nella cultura avellinese, irpina, nelle sue tradizioni, nella sua storia. Un territorio che ha combattuto per lo sviluppo di quella provincia, aiutandone i processi democratici , partecipando all’ attività politica, istituzionale della provincia di Avellino. Un territorio che nonostante le difficoltà ha dignitosamente rialzato il capo, con i suoi professionisti, con la sua gente che racconta nel sangue la storia di una parte di Irpinia.

In questo contesto i circoli del partito democratico hanno sempre dato per il partito un grande contributo, aiutando con contributi culturali, di sostegno, di democrazia la federazione avellinese del PD facendo sempre sentire il loro contributo, la loro azione democratica . É per questo, Caro Segretario e Premier Matteo Renzi, che non possiamo accettare la nuova divisione dei collegi che ci costringe nel Territorio di Napoli 5, con i confinanti comuni di Nola, San Giuseppe vesuviano e altri per il voto alla camera dei deputati, territori appartenenti alla provincia di Napoli.

Vogliamo chiarire che quello che ci spaventa delle recente legge Italicum, che ha ridisegnato la geografia politica dei territori, non è votare per una persona o per un’altra, residente in questo o quel comune, ma essere catapultati in un’ area che ha espressioni, metodologie di sviluppo, forme di crescita completamente diverse da quelle irpine, terra nella quale viviamo e nella quale vogliamo ancora esercitare il nostro contributo democratico attraverso l’elezione di rappresentanti irpini. Quello che ci spaventa è l’i dea che questo sia l’inizio di un processo che ci porterà lontano dalla nostra provincia di origine, che in futuro ridisegnerà la nostra prospettiva di crescita e che ci butterà nell’indistinto dell’area metropolitana di Napoli .

Ecco perché chiediamo a te e a tutta la deputazione nazionale di rivedere quella divisione che ci porta e ci proietta in un collegio nuovo per una solo questione di numeri. Non possiamo essere ridotti a solo 20000 persone dentro 20000 persone fuori. Abbiamo in identità chiara e netta ed è per questo che chiadiamo al Governo di rivedere la divisone dei collegi e di riaprire per noi un nuovo spiraglio, di riportarci nel collegio di Avellino e di Benevento e di correggere un errore che nel tempo diventerà enorme.
Chiediamo contestualmente ai nostri deputati a cui inviamo la nostra missiva di aiutarci in questa battaglia, soprattutto loro che abbiamo sostenuto e votato in maniera chiara e netta. Nei prossimi giorni faremo partire una raccolta firme tra i nostri cittadini e allargheremo la raccolta anche ad altri comuni irpini che si sentono nostri fratelli e vogliono che rimaniamo nel loro collegio. Confidiamo nella tua capacità di leggere le sorti di un territorio attraverso anche la buona politica, e questa correzione sarà un gesto di buona politica. Ci aspettiamo una risposta che ci aiuti a non cadere nell’indistinto».