“Partire al più presto con la raccolta di plasma”. È l’allarme lanciato dall’Avis Campania durante il quarto meeting internazionale “AVIS for collective Health”, ovvero “AVIS per la salute collettiva”, svoltosi alla stazione Marittima di Napoli. Dopo anni di emergenza sangue, la Campania – grazie al contributo dei donatori – era riuscita a raggiungere l’autosufficienza fino ad essere tra le regioni più virtuose “prestando” sangue alle altre regioni italiane. Per la raccolta del plasma, al contrario, la Campania staziona tra gli ultimi in Italia, benché l’Avis sia già attrezzata a raccogliere il plasma dal quale si ottengono importanti emoderivati.
Nelle diverse sessioni di lavoro si è parlato di temi legati alla sicurezza delle trasfusioni ed i diversi sistemi organizzativi e legislativi internazionali per la raccolta del sangue grazie al contributo dei numerosi ospiti internazionali come Peter van den Burg, presidente della Società Internazionale di Medicina Trasfusionale per l’Europa Occidentale, che ha rimarcato la necessità di una legislazione e di un approccio formativo di educazione alla donazione che sia quanto più possibile omogenea a livello globale. Per quel che riguarda l’efficienza e la sicurezza della donazioni, interessante l’intervento di Charlotte Lynge Elholm, tra i massimi esperti sul tema della sicurezza nelle donazioni, che ha proposto un modello di identificazione del donatore attraverso le impronte digitali: un sistema che innalza ai massimi livelli la sicurezza della donazione e “fidelizza” il donatore.