Si è svolto un incontro a Napoli con il segretario regionale di Forza Italia Domenico De Siano, per ottenere l’impegno del partito a tutti i livelli sulla vertenza che da anni vede 51 famiglie di quindicesi senza tetto dopo la frana del maggio 98 in attesa di un contributo per l’acquisto in sito di un alloggio strappato dalla lava assassina di diciassette anni fa. Il dirigente provinciale del Mir Giuseppe Rubinaccio ha infatti sollecitato i vertici regionali del partito, sottolineando come proprio il governo Caldoro, in particolare l’assessore Edoardo Cosenza, avesse nel corso della precedente consiliatura a Palazzo Santa Lucia, reperito le economie necessarie a chiudere la vicenda dei senza tetto della frana. Un incontro, quello di ieri mattina presso la sede regionale di Piazza Bovio in cui il rappresentante provinciale del Mir ha rappresentato come ci siano due milioni e ottocentomila euro che restano nelle casse della Regione Campania in attesa di un semplice regolamento, tra l’altro già ampiamente avviato nel corso della precedente consiliatura. E non è escluso che il caso approdi in consiglio regionale. Lo spiega lo stesso Rubinaccio: «Ho consegnato al consigliere regionale Armando Cesaro un dettagliato dossier relativo allo stato della vicenda, riscontrando da parte sua un’ampia disponibilità a portare avanti e seguire la vicenda, anche chiedendo ufficialmente spiegazioni agli assessori competenti. Si tratta di un caso che non può essere dimenticato anche perchè ci troviamo di fronte a 51 famiglie che aspettano di poter avere di nuovo una loro casa da diciassette anni. Che hanno fatto una scelta. Quella di restare a Quindici e che sicuramente dopo tanto tempo meritano una risposta. Da cittadino e da esponente politico non intendo rinunciare ad una battaglia civile, quella per i legittimi diritti di una comunità che cerca di tornare alla normalità. Il dato positivo è che da parte di Forza Italia, il partito a cui sono iscritto insieme al Mir, ci sia stata un’ampia disponibilità a portare nelle sedi preposte queste istanze, che sono di tutta la comunità quindicese».