BAIANO. L’”Inno della Marsigliese” e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la Strabaiano

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la Strabaiano

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoNella cerimonia della premiazione, sul palco allestito in piazza Francesco Napolitano, si innesta e dispiega il significato più diretto e profondo della sesta edizione   della “ Strabaiano” per il Memorial dedicato a Nico Guerriero; significato di intenso profilo civile affidato alla diffusione delle note della “Marsigliese”, inneggianti alle idealità della società giusta e umanizzante nella libertà, eguaglianza e fratellanza ed ascoltate in religioso raccoglimento, a testimoniare la viva solidarietà dei tanti presenti  verso la Francia, duramente colpita dagli attentati terroristici del 13 novembre, che hanno sconvolto Parigi, tra le città-simbolo più rappresentative delle millenarie espressioni della civiltà e della cultura dell’ Occidente.

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoIl prologo alla cerimonia, tuttavia, si compiva nello scorcio degli ultimi trecento metri verso il traguardo finale di corso Garibaldi, quando il marocchino Abdelkebir  Lamachi e Gilio Iannone, che avevano mantenuto appaiati la testa della corsa fin dal settimo chilometro, all’altezza dell’Anfiteatro romano di Avella, si prendevano per mano e sulla striscia d’arrivo l’atleta nord-africano cedeva il passo al compagno di team, il ventiduenne campione salernitano dell’International security service e “reduce” dal successo al “ Città di Montoro”, di qualche settimana fa. Un gesto di lealtà forte ed esemplare, ma soprattutto espressivo di quello spirito d’amicizia che lo sport promuove favorisce, per marcare il ripudio della prevaricazione e della sopraffazione bruta.

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoEra – questo- il rapido e incisivo punto di riflessione, che il ventitreenne Abdelkebir Lamachi  marcava in limpido e buon italiano, per condannare la violenza terroristica patita dalla capitale d’ Oltrealpe; una condanna netta e risoluta, per rimarcare le ragioni della civile convivenza tra i popoli, con efficaci e lucide sottolineature sull’inconciliabilità assoluta tra le visioni religiose, quali ne siano i principi e le idealità, e la “logica” degli attentati contro Parigi. E’ la “logica- concludeva Lamachi, stella del podismo internazionale- che, invece, risponde a ben altri interessi e scopi di ordine economico e geopolitico, di cui i terroristi e i kamikaze sono il braccio operativo e criminale che si accanisce su vittime innocenti e inermi. E con i terroristi determinante é il ruolo dei Paesi grandi produttori di armi”. Un passaggio, con cui l’atleta marocchino riportava alla mente e alla memoria la celebre canzone, in cui di Bob Dylan condanna i “Signori della guerra”, gli spregiudicati Masters  of war, che producono i sistemi d’arma – ora computerizzati e ad alta sofisticazione tecnologica – nei Paesi super industrializzati. E le produzioni si fanno per la commercializzazione, in ragione della domanda, fossero pure portatrici di morte, che genera profitti e ricchezza per i “ Signori della guerra” Storie di sempre.

PERCORSO DI GARA COLLINARE SULLO SFONDO DEI MONTI AVELLA  PARTECIPANTI  57 SOCIETA’ SPORTIVE E 600 ATLETI  

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoPartecipazione di società e atleti secondo le aspettative, nonostante la concomitanza di altre importanti competizioni nella Città metropolitana di Napoli. 57 società, che hanno schierato 500, tra atleti e atlete, provenienti da tutta la Campania, ne rappresentano una concreta testimonianza. Uno straordinario successo per l’impegno profuso dall’Asd Runners-Baiano, presieduta da Fortunato Peluso, già campione di Running con caratura nazionale, per una “macchina organizzativa” che ha funzionato al meglio, con Mario Stefano Montella, Giancarlo Piccciocchi e Carmine Napolitano in prima fila e tanti altri, permettendo di far “scrivere e vivere” un’altra bella pagina del grande libro-mastro dell’autentica e appassionata  cultura dello sport – in cui si specchiano Baiano e il territorio- con una storia multiforme dal calcio al ciclismo, dal volley al basket, dall’handball al tennis e al podismo, ultimo a prendersi il proscenio con largo entusiasmo. E fa vicenda a sé il bel capitolo della regina degli sports – l’ Atletica leggera– vissuto dalla comunità cittadina con i Giochi della gioventù 60 anni fa, di cui fu artefice e promotrice la prestigiosa e mitica Ars et labor, con giovanissimi e giovanissime vincenti nelle finali provinciali di Avellino, figurando più che dignitosamente alle finali nazionali di Roma. E’ una storia che veleggia verso il compimento di un secolo di vita prendendo le mosse negli anni ’20 del ‘900 con la costituzione dell’agguerrito e coriaceo Baiano calcio.

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoDavvero é una bella pagina di sport, quella segnata dal fluido percorso della Strabaiano, classificato di tipologia collinare, secondo i criteri della Federazione italiana di atletica leggera, con le punte di altitudine di circa 400 metri sul livello del mare, ad Avella, ai piedi dell’omonima catena montuosa, nell’area del Fusaro , in direzione del cosiddetto “Muliniello”, affacciato sul Clanio, e nella splendida area archeologica dell’Anfiteatro romano, in un magnifico scenario paesaggistico e di verde trionfante; scenario, che diventa favoloso e seducente, se la giornata é mite e soleggiata, com’é stata quella della sesta edizione del Memorial “Nico Guerriero” . Percorso praticabile in agilità e veloce sull’asse della “provinciale” con cavalcavia BaianoAvella per dieci chilometri, in gran parte su strada asfaltata e soltanto nel tratto terminale di corso Garibaldi su pavimentazione in basolato.

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoMa occhio ai piazzamenti e ai tempi realizzati. Per gli atleti, primo al traguardo, come detto, Gilio Iannone, in 31’ 52”, gratificato della Coppa de “L’Incontro” ; secondo, Abdelkebir Lamachi, in 31’ 52”- ambedue del team dell’International security service- terzo, Hamid Kadiri, in 32’ 09’’, del team “Il laghetto” di San Giovanni a Teduccio-Napoli. Per le atlete, palma della vittoria per la marocchina Siham Laaraichi, in 36’ 57’’ del team “Il laghetto” di Napoli, seconda e terza piazza per Bruna Santelia e Francesca Palomba, del Centro Ester Napoli, rispettivamente in 39’ 44’’ e 40’ 48’’. E va evidenziato che Siham Laaraichi, poco più che ventenne, il primo novembre s’é imposta alla grande nella “Corsa dei santi”, a Mugnano di Napoli  ed è in predicato di partecipazione alle prossime Olimpiadi. Fra le società, per i migliori piazzamenti di atleti e atlete, en plein per la New Atletica-Afragola, a seguire la Pomigliano Marathon e l’International security service.

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoOsservando nel recinto nostrano, per gli atleti dell’Asd Baiano Runners, il miglior piazzamento, coincidente con il nono posto di classifica finale, spetta a Carmine Rozza in 34’ 59 ‘’. L’atleta meno giovane in competizione, Stefano Bellavista,  con i suoi freschi settanta + nove anni, ha percorso la Strabaiano in 1h 15’ 12’’. E nel palmarés del mitico Stefano figura la partecipazione a gare di livello nazionale e internazionale, prime tra tutte la Maratona di New York e la Maratona di Roma. Di routine , invece, la partecipazione alle gare regionali e locali. Quando si dice la vita in corsa, per Stefano, ch’è stato coiffeur di grande classe, con tanti anni di lavoro a Londra, non si dice nulla di eccezionale. E’ lo stile di vita quotidiana, o poco meno, specie sul tracciato podistico BaianoSperone.

OBIETTIVO 2016

BAIANO. L’”Inno della Marsigliese”  e le riflessioni di Abdelkebir Lamachi sigillano la StrabaianoVa in archivio la sesta StrabaianoNico Guerriero, illeggiadrita dalla musica e dalle coreografie disegnate dalle mini-ballerine della Scuola di ballo “La Coppia Dance” dei coniugi CandelaD’Avanzo, e c’è piena soddisfazione nell’Asd Baiano Runners. “ E’ stato necessario lavorare con grande costanza e assiduità, per mettere a punto l’organizzazione della manifestazione. Ma come sodalizio, che sa fare gruppo attivo- ha dichiarato il presidente Fortunato Peluso – abbiamo dovuto superare ostacoli e difficoltà di vario genere. I riscontri di partecipazione e i riconoscimenti delle 57 società che hanno ravvivato la gara, ci premiano e ci obbligano a fare di più e meglio. E già guardiamo alla settima edizione della Strabiano, puntando a rendere più efficiente e funzionale l’intera “macchina operativa”, che si basa soltanto sul volontariato e sulla passione di tanti di noi. Un ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno sorretto nell’iniziativa, per un sostegno importante, sia con la messa in palio di targhe e coppe, sia per averci permesso di assicurare a tutti i partecipanti l’ormai consueto sacchetto-dono con prodotti tipici locali. Un modo- ha concluso Peluso– per rendere omaggio ai valori dell’ospitalità e promuovere il territorio, facendolo conoscere e dando il dovuto spazio ad iniziative umanitarie come quelle dell’ Aido e della Fratres, i cui gazebo informativi sull’ importanza delle donazioni di organi e sangue sono stati allestiti in piazza Napolitano” .

E’ la giusta considerazione di intendere la funzione sociale dello sport, quale veicolo promozionale. Una prospettiva, che potrebbe far rendere la Strabaiano il simbolo del Running dell’ Unione intercomunale, con location di partenza e arrivo nell’Anfiteatro di Avella. Un progetto agevole da realizzare a costo-zero e senza intralci burocratici, ma con un sicuro ritorno d’immagine eccellente per il senso della coesione socio-territoriale. (Foto di Stefano Albertini)