I giudici di pace sono in sciopero da oggi per tutta la settimana fino a lunedì prossimo. Si asterranno da tutte le udienze civili e penali. Lo sciopero è stato deciso per protestare contro la riforma della categoria all’esame del Senato. Tra le motivazioni all’origine dell’agitazione la mancanza di diritti previdenziali ed assistenziali, in caso di materinità, malattia ed infortuni sul lavoro, e di ferie retribuite. In definitiva «applicano il diritto, ma non hanno diritti, sono lavoratori in nero e la riforma non dà risposte», affermano.
Protestano poi contro il rischio di blocco di tutte le attività degli uffici dal momento che a fine anno il 99 per cento dei giudici di Pace attualmente in servizio cesseranno dalle funzioni. «Ci rendiamo conto – conclude Anna Vera Cappelli, presidente distrettuale dell’associazione giudici di pace – che l’agitazione creerà una lunga sospensione dell’attività giurisdizionale, ma il disagio del giudice di Pace nell’espletamento delle funzioni appare evidente e le ragioni sono note e condivise anche da molti magistrati di carriera».