La Commissione europea ha pubblicato lo scorso giovedì le misure transitorie per garantire nel 2014 i pagamenti diretti dell’Unione europea alle aziende agricole e la continuità degli investimenti nelle aree rurali, in attesa che le Parlamento, Consiglio e Commissione raggiungano un accordo sulla riforma della Politica agricola comune. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la prassi prevede di definire norme transitorie per colmare il divario tra due periodi di programmazione pluriennali. Tuttavia, c’è anche la necessità di emanare alcune disposizioni transitorie specifiche, in particolare per affrontare le implicazioni dal ritardo nel nuovo regime di pagamenti diretti. Sul greening, invece, le nuove regole relative non sarebbero invece applicabili prima dell’inizio del 2015. Il commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos ha spiegato che «le proposte saranno applicate secondo il principio “regole esistenti, nuovo budget”». Ciò significa che è prorogato il quadro amministrativo per effettuare i pagamenti alle aziende agricole, mentre si riduce il bilancio dei pagamenti per tenere conto dell’accordo politico raggiunto dal vertice Ue nel febbraio scorso sul bilancio 2014-2020. In base ai calcoli dell’Unione europea, l’ammontare dei pagamenti diretti alle aziende italiane passerà da 4,02 a 3,95 miliardi di euro. L’accordo raggiunto a febbraio prevede infatti un taglio di 830 milioni sui fondi all’agricoltura per il 2015, con cui Bruxelles deve pagare i contributi 2014 agli agricoltori. Giovedì Ciolos ha anche annunciato che, sempre su quei pagamenti, si applicherà già dal prossimo anno la misura sulla convergenza dei contributi tra Stati membri, a beneficio dei nuovi partner europei. A questo riguardo, l’Italia limita i danni: gli aiuti alle aziende passeranno, in media, da 400 a 380 euro/ettaro, rispetto a una media europea di 260 euro/ettaro.