Avellino, 20 novembre 2020 – Una giornata di riflessione sulle conseguenze e i problemi ancora irrisolti a 40 anni dal terremoto del 23 novembre 1890. La Cgil di Avellino, sulla piattaforma webinar FuturaLab, propone una discussione e documenti storici sulla questione. Gli eventi si potranno seguire sulla pagina Facebook (www.facebook.com/CGIL.Avellino) e sul portale Collettiva Cgil (www.collettiva.it www.cgilavellino.it).
«Non possiamo far finta di nulla rispetto alle criticità e alle vergogne maturate attorno al sisma del 1980, ereditate dal potere di allora», dice Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino. «Oggi in nome di una normalizzazione della memoria si tende a vedere, leggere e scrivere, con un immotivato distacco dei fatti che sconvolsero la nostra terra. Alimentando uno iato, da anime belle, rispetto a quanto vissuto e accaduto nel lungo periodo del post-sisma. Cerchiamo allora di proporre una lettura diversa, e finalmente reale ma non certo definitiva, degli ultimi 40 anni d’Irpinia. Lo facciamo attraverso video, audio e immagini, dell’epoca e attuali, e con un riflessione rivolta alla tutela ambientale, allo sviluppo sostenibile, legalità e trasparenza confidando di coinvolgere le realtà sindacali e associative nella programmazione del futuro».
Il programma prevede, alle 17.30, il dibattito Economia della catastrofe, contrattazione sociale e territoriale; riflessioni e discussione a 40 anni dal sisma. Partecipano: Franco Fiordellisi segretario generale Cgil Avellino, Stefano Ventura, Osservatorio sul Doposisma, Maria Gabriella Gribaudi, Università Federico II di Napoli, Michele Di Maio, sindaco di Calitri, Girolamo Giaquinto, sindaco di Montoro e rappresentante Anci Avellino. È stato invitato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano. Conclude Gianna Fracassi, vice segretaria Cgil nazionale.
A seguire, Memoria futura, documenti e testimonianze a cura di Paolo Speranza; Orfani del sonno, video a cura di Chiara Rigione; anteprima della mostra fotografica 40 e non vederli a cura di Luca Daniele, fotografo freelance, e Antonello Plati, giornalista del Mattino.