«La Conferenza dei servizi della Regione Campania per la bonifica di Difesa Grande è ferma al palo, sarà una nostra priorità spingere per arrivare alla copertura definitiva dell’invaso». Marco La Carità, candidato sindaco per il Comune di Ariano Irpino, interviene su una
delle note più dolenti nella storia della città di Ariano.
Aperta nel 1995 la discarica ha sopperito, tra il 2000 e il 2004 quando era Presidente della Campania Antonio Bassolino, alla gravissima emergenza rifiuti dell’intera regione. Poi nel 2004 la grande lotta di popolo di Ariano per farla chiudere; nel 2007 il tentativo di riaprirla
quando c’era l’asse Prodi-Bassolino-De Simone e finalmente, dopo una nuova grande mobilitazione popolare, la chiusura definitiva di Difesa Grande, sancita dal Decreto Legge del luglio dello stesso anno.
«Questi passaggi storici che avevano portato la nostra città ad essere conosciuta solo per l’immondizia vanno ricordati alle sinistre arianesi – afferma Marco La Carità – Tornando all’attualità: nel novembre 2019 la Regione Campania ha chiuso la conferenza dei servizi sulla posizione intrapresa nel maggio 2018 prima e nell’ottobre 2018 poi, dall’Amministrazione Gambacorta contro l’utilizzo del “biostabilizzato” proveniente dagli Stir regionali, anche alla luce della stessa legge del 2007 che vieta lo sversamento di qualsiasi altro rifiuto nella discarica, chiedendo di utilizzare, per coprire l’invaso, terreno vegetale, posizione poi confermata anche dall’Amministrazione Franza; il soggetto gestore però si è opposto alla prescrizione del Comune di
Ariano e si è rivolto al Tar di Salerno che ha fissato l’udienza di merito per il prossimo 14 ottobre.
Noi seguiremo con scrupolo e attenzione la vicenda continuando a contrastare in ogni sede all’utilizzo del residuo degli Stir.
Da registrare e sottolineare in circostanza la sterile e faziosa polemica dei 5 stelle che, pur presenti alla Conferenza dei servizi del maggio 2019, attaccarono l’amministrazione di centrodestra sostenendo che non voleva far chiudere la discarica e che voleva consentire di portare altri 100mila metri cubi di rifiuti, salvo poi, una volta eletti, assumere nella Conferenza dei servizi del novembre 2019 la stessa, medesima, posizione assunta dall’amministrazione precedente.
Ciò per far comprendere ai pochi che ancora non lo avessero capito – conclude Marco La Carità – la faziosità e la malafede degli esponenti dei 5 Stelle, in grado solo di spargere veleno e notizie false».