
C’è un angolo dell’Alta Irpinia che sembra uscito da una fiaba orientale. Sospeso su una valle, arroccato su un’altura con vista aperta sull’infinito, Cairano è un piccolo borgo di poco meno di 300 abitanti che qualcuno ha ribattezzato “la Piccola Cina”, per la sua posizione scenografica che ricorda certi villaggi incastonati tra le montagne del sud-est asiatico.
Qui il tempo ha deciso di fermarsi. Le giornate scorrono lente, scandite dal vento che accarezza le pietre antiche, dal suono delle campane, dalla voce flebile dei pochi abitanti che resistono, orgogliosi, in questo pezzo d’Irpinia autentica e quasi dimenticata. A poco più di un’ora da Avellino, Cairano è uno di quei posti che non ti aspetti: un rifugio sospeso tra cielo e terra, ideale per staccare la spina e ritrovare se stessi.
Il borgo si sviluppa in salita, tra vicoli stretti e case in pietra che sembrano sfidare la gravità. Dai suoi belvedere lo sguardo si perde in un paesaggio morbido e incontaminato: colline, boschi, campi, silenzi. È facile capire perché, per secoli, questo piccolo centro sia stato un punto di riferimento. Non solo per la posizione strategica, ma per la sua anima profonda. Non è un caso che proprio sulla Collina del Calvario siano stati rinvenuti reperti dell’Età del Ferro, segni di una presenza umana antichissima, fatta di pastori, artigiani, viandanti.
Oggi Cairano è un luogo che incanta. Perfetto per chi ama camminare, esplorare, fotografare. I suoi sentieri naturalistici sono tra i più belli della zona e offrono scorci che sembrano cartoline. È anche un borgo da vivere con calma, lasciandosi guidare dall’istinto: una visita alla chiesa madre, una sosta in piazza, una chiacchiera con gli anziani seduti all’ombra.
E poi c’è il cibo. Quello vero, radicato, senza fronzoli. I cinguli di San Martino, pasta fatta a mano condita con sughi semplici ma intensi. Il caciocavallo irpino stagionato in grotta, che racconta di fatiche e pazienza. E naturalmente il vino, prodotto ancora artigianalmente, con le uve che crescono tra le colline battute dal vento.
Cairano non è un luogo da visitare di fretta. È un posto da vivere, da ascoltare. È una parentesi di bellezza, silenzio e autenticità. Un piccolo mondo antico che sa parlare al presente. Un pezzo d’Irpinia che merita di essere riscoperto.