“I Comuni dell’Irpinia si sono accollati i costi per preparare le strutture e per garantire la logistica della campagna di vaccinazione sul territorio provinciale nei 22 poli specificiindividuati. Per fare ciò, i municipi hanno dovuto attingere dai propri bilanci. Una spesa che non è minima e che incide non poco sulle casse degli enti locali, sempre alle prese con difficoltà finanziarie. Come Provincia – spiega il presidente Biancardi – abbiamo deciso di fornire il nostro supporto ai Comuni, prevedendo un investimento pari a un milione di euro. La collaborazione tra le istituzioni è fondamentale in questa fase, proprio al fine di agevolare e velocizzare i tempi del piano strategico di vaccinazione. Di concerto con i consiglieri provinciali e la dirigenza dell’ente, è stata predisposta tale direttiva per consentire di elargire i contributi ai singoli municipi in proporzione alle spese che sono state e saranno sostenute. E’facile pronosticare, infatti, che i poli vaccinali saranno in funzione per almeno un anno”.
Il presidente Biancardi ricorda che le amministrazioni comunali hanno provveduto a individuare, adeguare e allestire i locali idonei a ospitare le attività previste per la campagna vaccinale, in base ai protocolli stabiliti dalle autorità sanitarie. In questi giorni è arrivata alla Provincia una serie di istanze per un sostegno economico. Questo supporto riguarda non solo le realtà che ospitano i centri vaccinali, ma anche gli altri paesi che contribuiranno comunque ai costi.
“Oggi più che mai è il tempo di remare tutti insieme nella stessa direzione – dichiara il presidente Biancardi – Già lo scorso anno come Provincia abbiamo acquistato dispositivi di sicurezza per medici e operatori sanitari e siamo intervenuti attraverso la società IrpiniaAmbiente per le sanificazioni nelle strade e nei luoghi pubblici di numerosi Comuni. Ora, sfruttando la nostra funzione di assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali mettiamo a disposizione questi fondi per un milione di euro nella consapevolezza di aiutare le comunità e gli stessi amministratori locali che si trovano a gestire sia l’emergenza epidemiologica, sia quella di carattere economico-sociale”.