Ieri sera, 9 dicembre 2023 con inizio alle ore 19,30, si è svolto a Montefalcione un interessantissimo convegno presso l’Oratorio San Giuseppe, nella parte alta del centro storico del paese. Il convegno, con il patrocinio del Comune di Montefalcione (AV). è stato promosso dal Movimento Cristiano Lavoratori, circolo locale dell’MCL San Nunzio Sulprizio APS avente come tema : “ L’amore che decide “, due meditazioni in tempo di indecisioni di Don Luigi Maria Epicoco.
Vi hanno preso parte; Adriano Palmieri ( Presidente del Circolo MCL San Nunzio Sulprizio APS di Montefalcione ), Hanno moderato il dibattito, Concetta Tomasetti e Fiorella Troisi. Inoltre erano presenti il Presidente e la vice Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori sede provinciale di Avellino.
Da una ricerca sul web, Don Luigi Maria Epicoco è un giovane di origine pugliese, ed è professore stabile all’ISSR Fides et Ratio dell’Aquila, dal 2014 è docente incaricato di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense e dal 2023 è docente incaricato di antropologia filosofica alla Pontificia Accademia Alfonsiana. Si occupa a tempo pieno di formazione e tiene regolarmente conferenze e corsi di esercizi spirituali per religiosi e laici e scrittore di numerosi libri tra cui “ L’amore che decide “.
Relatore del convegno è stato il Dott. Adriano Palmieri, che riferendosi al libro “ L’amore che decide “ ha fatto una conferenza tutta imperniata in ambito religioso. Tutta riferita, al tempo attuale come il nostro, in cui si fa fatica a fare delle scelte definitive, per cui si ha bisogno di recuperare l’amore non come sentimento , ma con decisione che cambia la vita. Ma, anche con riferimenti di vita del passato. Si è aperto, un ampio dibattito tra i moderatori con domande specifiche e da parte del pubblico, composto anche da studiosi, come il Prof. Baldassare che con il su intervento ha aperto un’ampio scenario sul pensiero filosofico, teologico e spirituale del cristianesimo, come essere stato la prima vera rivoluzione, rispetto a quella francese del 1789.
Al termine abbiamo posto alcune domande al Dott. Palmieri:
Lei è medico e la medicina non rappresenta la certezza, ma come convive con la sua religiosità? “Mi aumenta la prossimità dall’altra, nel senso quello che diceva nel suo intervento Concetta, ti fa vedere altro, che rimanda ad un’altra cosa con l’A maiuscola. E questo per un medico è fondamentale. Perché, il malato, ma non solo, ogni relazione l’altro diventa lo specchio di Gesù “.
Lei ha parlato della vita come un’avventura? “La vita è una avventura, è un viaggio e occorre prendere delle decisioni, avere una meta e dalle decisioni che prendiamo realizziamo l’amore in questo viaggio “.
Come si colloca il pensiero teologico cristiano della fede di Don Luigi Maria Picoco, nella società in cui viviamo?:”La fede diciamo è un tesoro non spetta a noi è Dio che può alimentarla magari abbiamo dei momenti in cui, diciamo di carenza, ma questo Dio non ha paura delle persone che diciamo non hanno una fede. Non è che se io ho fede, o la società ha fede o meno fede inficiamo Dio. Dio è Dio e magari c’è ancora fuoco sotto la cenere voglio dire. Si è abbassata la fiamma, ma sotto la cenere lo spirito continua ad agire. E’ sempre piacevole ritornare a Montefalcione, uno dei tanti paesi dell’Irpinia, con il suo centro storico, che ha attraversato i tempi, ma sempre è suggestivo, con i suoi portali in pietra lavorata, alcuni con stemmi di casati antichi e nel freddo invernale, il vento la da padrone, nel tratto che va dalla piazza centrale, (addobbata con luminarie per le imminenti festività Natalizie) fino ad arrivare alla Chiesa di San Giovanni Battista posta alla sommità del paese e risalente alla seconda metà del 1500. Però, il centro storico di Montefalcione, è anche esso soggetto in parte a spopolamento, che secondo noi è avvenuto in due modi. Il primo, perché parte degli abitanti sono emigrati in varie parti dell’Italia e molti anche all’estero. Il secondo, si deduce che parte degli abitanti rimasti, hanno costruito le loro abitazioni fuori del centro storico, pur rimanendo nell’ambito comunale, ma formando nuovi quartieri. E questo purtroppo, è accaduto anche in quasi tutti i paesi irpini, dove lo spopolamento dei centri storici è in atto.
Carmine Martino