La mostra pittorica #Hirpusinfabula, L’arte ai tempi del lupo, ideata e curata dall’artista Pellegrino Capobianco in arte Crinos, continua il suo tour tra la verde Irpinia, ad accoglierlo questa volta sarà la prestigiosa sede di Palazzo Molinari dal 16 al 23 agosto 2020, evento estivo promosso dalla
Proloco e dal Forum Giovanile Morrese, con il patrocinio morale del Comune di Morra De Sanctis.
L’artista, prendendo spunto dal significato del termine osco Hirpos quale Lupo, ha deciso di ricreare un percorso per immagini in cui protagonista e filo conduttore dell’esposizione è proprio il lupo, animale simbolo del popolo irpino, che si palesa così in ogni opera d’arte per rimarcare la sua funzione di spirito guida ancora oggi, così come agli inizi della leggenda della nascita di questo
popolo.
#HIRPUSINFABULA, dunque, è un progetto di ricerca, studio e rivisitazione di alcune delle immagini più care e rappresentative del patrimonio storico-artistico irpino: dallo Xoanon della Mefite di Rocca San Felice alla tavola lignea della Madonna di San Guglielmo, dal San Nicola di Domenico Guicciardi a La stanza da letto di una donna pompeiana di Federico Maldarelli, dal Re
di Bronzo (ritratto di Carlo II) di Cosimo Fanzago alle tipiche ceramiche arianesi; non mancano, inoltre, omaggi a uomini e donne illustri del territorio come quelli a Luigi Poderico dei marchesi di Montefalcione, Carlo Gesualdo da Venosa oppure Maria de Cardona marchesa di Padula, concludendo con tavole dedicate allo sport (basket e calcio) e alla musica (ritratto di Vinicio Capossela).
L’autore, infatti, propone una raccolta di circa 25 acquerelli che rielaborano le suddette opere locali; nel pieno rispetto dello stile e del genere di ogni singolo soggetto artistico, le immagini si uniformano grazie ad alcune soluzioni tecniche ed estetiche, creando un racconto visivo che si svolge dall’età preromana ai giorni nostri. In ognuna di loro fa incursione l’immagine del lupo con tutta la carica simbolica, culturale, antropologica e religiosa che da sempre lo connota.
Per l’occasione l’autore ha ridisegnato un famoso ritrovamento archeologico morrese, uno splendido scodellone fittile con teorie e protomi di canidi parte del ricco corredo funebre della sepoltura maschile della tomba 16, datata al tardo VII sec. a.C., tra le più significative testimonianze della cultura di Cairano – Oliveto Citra. Ribattezzata dall’artista la “Gran Coppa dei Lupi” nel riprodurla Crinos si è fatto ispirare dalle coppie di animali che ornano l’orlo di questo
vaso e, così come alcuni studioso ipotizzano, ne ha rivisto l’immagine coppie di lupi che procedono in direzione opposta a simboleggiare allora, come oggi, l’intera collettività irpina.