L’attività d’indagine condotta dai Carabinieri ha consentito di acquisire elementi a carico di un uomo e di una donna (lui 30enne, lei 40enne), che erano riusciti ad ottenere le credenziali di accesso alla “home banking” di una giovane, riuscendo a farsi accreditare sulla propria carta prepagata l’intero saldo residuo (circa 1.100 Euro).
Molti avranno certamente ricevuto qualche strano SMS o e-mail con richiesta di comunicare i dati, per favorire una pseudo verifica in atto da parte della Banca o dalle Poste.
Questa tipologia di e-mail è detta “Phishing”, termine che tradotto in italiano vuol dire letteralmente “pescare”. Ed è quello che i truffatori tentano di fare per accaparrarsi i dati segreti che i correntisti detengono.
In Italia i tentativi di raggiro sono stati effettuati verso i clienti di Poste Italiane e dei maggiori gruppi e Istituti Bancari, per cui è importante che tutti gli utenti prestino la dovuta attenzione.
Queste comunicazioni hanno l’aspetto di una vera e propria e-mail che la banca o Poste Italiane potrebbe inviare a favore di una verifica dei dati: l’obiettivo è quello di invogliare l’utente a comunicare i propri dati che, però, non giungono al proprio istituto, ma a criminali che sfruttano le informazioni per prosciugare i risparmi.
Quindi è molto importante prestare le dovute attenzioni: le Banche e le Poste Italiane non effettuano mai la richiesta di dati sensibili tramite e-mail perché optano per vie di comunicazione dirette e meno soggette a truffe.
L’Arma invita i cittadini a diffidare da queste e-mail e a sporgere immediata denuncia poiché certamente si tratta di tentativi subdoli di sottrarre i dati personali.