Chiediamo tutti al ministro De Micheli gli impegni presi con l ‘Irpinia se non lo facciamo insieme ora quando?
Neanche il tempo di ricordare i 40 anni del sisma che avrebbe dovuto cambiare la storia di un territorio, appena un attimo dopo aver letto di una grande “conquista” per aver facilitato lo stanziamento dei fondi (già diverse volte annunciati) per il completamento della Lioni Grottaminarda, che sempre in perfetta continuità con il recente passato, qualcun altro ha provveduto a ributtare nell’oblio una infrastruttura da tutti ritenuta strategica, ma non abbastanza da garantirne incondizionatamente la gestione e la realizzazione.
Dopo aver perso un anno per appurare la funzionalità di una gestione commissariale, che aveva garantito comunque la realizzazione tra mille difficoltà soprattutto di reperimento di risorse, dopo aver perso circa un altro anno perché la regione potesse prendere in carico l’opera e far ripartire i lavori, a fronte di una spesa complessiva di 430 milioni, di cui 280 da Fondi CIPE con delibere Regione Campania, considerato che i primi 36 milioni sui restanti 150 (di cui ancora mancano 80 milioni indispensabili per il completamento) avrebbero garantito la definizione e l’avvio dei lavori per il lotto mancante alla chiusura dell’opera (Lioni / Terme di San Teodoro di 6,5 KM) e dopo aver registrato anche l’autocompiacimento in campagna elettorale del Ministro De Micheli per un’opera strategica e finalmente avviata a conclusione, rilevata la soddisfazione di parti della maggioranza di Governo per aver “Facilitato” lo stanziamento parziale di 36 milioni sui restanti 80, ecco che si ripiomba nelle tenebre della lotta politica sulle infrastrutture che tanto male ha fatto al Paese e soprattutto al Sud dell’Italia.
Con la Lioni Grottaminarda si rischia di scrivere un’altra pagina scura della gestione delle opere pubbliche che dal terremoto in poi ha avuto una solo connotazione, quella di una insipienza della politica che ancora mortifica un territorio e una comunità che merita altro.
Non siamo nello stile della buona politica che si assume responsabilità e adotta comportamenti conseguenziali in presenza di fallimenti, non serve a nulla addossare responsabilità sempre ad altri celando le proprie falle, per questo auspichiamo che Tutte le parti Politiche – insieme – facciano con noi
APPELLO al Ministro circa la coerenza e conseguenzialità con quanto annunciato non più tardi dell’8 settembre 2020 nel corso della campagna elettorale regionale, circa il finanziamento conclusivo dell’opera, considerato anche che esattamente un anno prima in un convegno sui trasporti a Grottaminarda dal titolo purtroppo equivocato Una Terra……Un Sogno furono annunciate attenzioni normali per il mezzogiorno e per l’Irpinia, per attuare tutte le determinazioni per OPERE E NON SOGNI”