Ignoti hanno nuovamente mutilato a colpi di motosega il grande faggio a “candelabro” sul belvedere delle Ripe della Falconara a Montella, uno dei luoghi più belli del Parco regionale dei Monti Picentini e meta di numerosi turisti da tutta la Campania. Se un albero cade in un bosco e nessuno lo sente, fa rumore? La risposta al quesito berkeleiano risiede nell’indifferenza di chi oggi amministra gli enti preposti alla tutela del “bene comune”.
Nel 2022, lo stesso faggio, che sembrava una grande mano accogliente per quanti volessero mettersi in posa per una fotografia, fu gravemente deturpato dai taglialegna fuorilegge, facendo scattare l’indignazione di ben vénti associazioni ambientaliste campane che chiedevano alle autorità competenti e ai comuni nel cui territorio ricade l’area in questione, zona a massima protezione del Parco naturale, una maggiore ed efficace vigilanza.
Resta l’amarezza di dover constatare che nulla è cambiato a distanza di due anni e mezzo nonostante le diverse denunce e gli appelli ripetuti. Il belvedere della vergogna è ancora lì: terra di nessuno, trascurata, devastata. E oggi come allora un cimitero di faggi facilmente accessibile in auto accoglie i visitatori e i tagliatori abusivi. Per promuovere il territorio non basta organizzare costose passerelle, anche perché non è credibile parlare di valorizzazione in luoghi dove avvengono scempi di tale portata. Nel cuore “green” dell’Irpinia c’è un sindaco che sia chiamato a risponderne?
Carmine Pascale