«Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire», dice il vecchio adagio, ma io penso che debba essere modificato o quantomeno aggiornato in «di chi non vuol capire». Mi spinge a crederlo la speculazione che in questi ultimi giorni sta montando intorno alla delibera della Giunta Regionale che ha deciso l’accorpamento del Liceo di Caposele con il “Vanvitelli” di Lioni. Premetto che della problematica la mia amministrazione se ne sta occupando fin dal giorno dopo il suo insediamento, cercando di formulare una proposta che fosse condivisa dalle realtà locali e dalle comunità scolastiche, anche per evitare che potessero esserci dannose fughe in avanti di qualche sindaco, che avrebbe comportato più problemi anziché risolverne. Cosa che, invece, è puntualmente accaduta e che mi ha indotto a considerare come sia ancora difficile costruire soluzioni condivise ai problemi che di volta in volta interessano il nostro territorio. La questione, sia pure al di fuori di un circostanziato ordine del giorno, è stata pure affrontata in consiglio comunale, con il concorso delle sue diverse espressioni. Al di fuori di questo, nelle more che venisse definita l’effettiva competenza tra Ministero e Regione, non sono mancate le opportune interlocuzioni, con le modalità che la politica suggerisce, con gli organi istituzionali cui toccava assumere il provvedimento ultimo sul dimensionamento scolastico, ovvero con la Provincia e con l’Assessorato regionale all’Istruzione. Interlocuzione che si è rivelata fruttuosa, se è vero come è vero che ha permesso di mantenere a Sant’Angelo l’autonomia dei suoi due istituti: il Comprensivo “Criscuoli” e l’Istituto superiore “De Sanctis”, cosa che non tutti i paesi della nostra provincia sono riusciti ad ottenere. Ciò premesso, tengo a far sapere ai miei concittadini che non ho mancato di stigmatizzare i deliberati dei comuni di Caposele e Lioni, che con una visione miope e campanilistica hanno – senza averne titolo – richiesta l’aggregazione del polo liceale (e sottolineo liceale) di Caposele a quello tecnico (e sottolineo tecnico) di Lioni. Lo abbiamo fatto in ogni sede, pubblica e privata. Di contro, poiché ne condividevamo forma e sostanza, abbiamo salutato con compiacimento il documento predisposto dalla comunità scolastica caposelese, che nella sua pressoché totalità ha chiesto di mantenere lo statu quo. Non per ultimo, abbiamo sposato la ferma presa di posizione dei sindacati scuola maggiormente rappresentativi, la Cisl e la Cgil, che con i loro organi statutari, da quelli locali a quelli nazionali, hanno ribadito che nell’interesse degli alunni delle scuole in questione, dei docenti e delle famiglie i poli liceali di Sant’Angelo e di Caposele dovrebbero continuare ad operare sotto un’unica guida. Posizione che ci stiamo affannando a ripetere in ogni luogo e circostanza, senza aver svenduto alcunché dell’antica storia di Sant’Angelo e della mia personale dignità. Ciò che non è concesso all’amministrazione comunale, in quanto non ne ha specifico titolo, è quello di impugnare davanti alla competente magistratura amministrativa la delibera della Giunta Regionale. Anticipo, però, che chiunque lo farà – fosse un’associazione di genitori o i sindacati scuola – avrà il nostro convinto sostegno morale e, nei limiti di quanto la legge ci consentirà, anche il supporto economico. Chiudo dicendo che non c’è spazio per speculazioni di sorta, sia che fossero fatte da soggetti politici sia che venissero da chi ama, talvolta nell’ombra, trastullarsi mandando avanti sprovvedute pedine che farebbero bene a documentarsi piuttosto che cercare di intorbidire le acque, che erano e restano limpide. Ad ogni modo, poiché i cittadini chiedono di sapere, non mancherò di convocare un’apposita seduta monotematica del consiglio comunale. Sarà quella la sede per informare chi non è pienamente edotto della situazione e per ragionare con quanti avessero veramente voglia di confrontarsi nell’interesse di Sant’Angelo e della comunità scolastica che ospita da quasi ottant’anni. Tanto per opportuna conoscenza.
Il Sindaco Rosanna Repole