Ieri pomeriggio 24 novembre 2023, con inizio alle ore 17.00 si è svolto a Sturno nella sala dell’ Auditorium comunale, un convegno sulla figura dell’emerito presidente del Consiglio Ciriaco De Mita, scomparso lo scorso anno. Hanno preso parte all’ evento: Vito Di Leo ( Sindaco di Sturno ), Franco Di Cecilia ( Dirigente Scolastico e Consigliere provinciale di Avellino) Enrico Borghi (Senatore della Repubblica Italiana), Gaetano Quagliariello (ex- Senatore della Repubblica Italiana), Ettore Rosato ( Deputato alla Camera dei Deputati ) e Giuseppe De Mita ( deputato alla Camera nella XVII legislatura).
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Di Leo, al pubblico e alla famiglia De Mita presente in sala, e una introduzione sulla figura politica di Ciriaco De Mita, fatta, del Consigliere Provinciale Di Cecilia, i lavori sono iniziati con la proiezione del DOCUFILM dal titolo, “De Mita, l’animale politico” frutto della regia di Carmine Caracciolo e Roberto Flammia, una produzione Irpinia Film Commission. Dopo la proiezione del film , la serata è continuata con un interessante dibattito tra i politici relatori, dal palco dell’Auditorium, e toccando, vari temi della politica, sia passata del periodo De Mita, che attuale. Il tutto moderato da Franco Di Cecilia,
Prima e dopo il dibattito, abbiamo posto alcune domanda ai relatori:
On. Giuseppe De Mita, Lei era molto vicino a De Mita, ci racconta l’ultimo periodo della sua vita ? “Forse è stato il periodo più poetico della sua esistenza. Dove la politica era la riflessione sui problemi, più che rincorsa del potere. E’ stato un periodo di grandissima ricchezza. Dal punto di vista umano e dal punto di vista culturale. Egli era personaggio, di una complessità irripetibile, una grandissima capacità di analisi e una altrettanta capacità umana di capire i problemi delle persone. Questo lo ha fatto, come uomo unico e irripetibile”.
In una sua intervista ad un giornale, Lei ha parlato di una popolarismo astratto. “Ma il popolarismo non è un principio astratto. Il popolarismo la potremo definire tra le culture più realiste che esistano, perché il popolarismo non si fonda su categorie accademiche, il popolarismo si fonda su una capacità di lettura della realtà, Una capacità di lettura della storia e dentro il processo storico va alla ricerca delle soluzioni possibili per garantire dignità di vita alle persone”.
Sen. Enrico Borghi, Ciriaco De Mita ha segnato la storia della prima Repubblica? “Sicuramente è un uomo che ha segnato nel profondo la storia repubblicana è una personalità politica che oggi ci consegna grazie al suo pensiero e alle sue riflessioni un patrimonio straordinario in un momento in cui la classe politica affronta una stagione di riforme sul fronte istituzionale credo che l’insegnamento di De Mita sull’esigenza di tenere insieme il nesso tra potere da un lato, responsabilità dall’altra, con l’esigenza del tema dell’ammodernamento delle istituzioni come strumento per una democrazia più compiuta, più marcata in cui la partecipazione popolare sia un elemento centrale, oggi più che mai, siano un banco di prova per questa stagione complessa della nostra vita politica, in cui l’incapacità della politica di dare le risposte , alle attese e ai bisogni della società sta determinando una disaffezione nei confronti della partecipazione popolare al momento saliente della vita politica quale quello delle elezioni, ma non solo anche nella partecipazione dei corpi intermedi, sindacati, delle associazioni e dei partiti”
On. Ettore Rosato, Lei ha parlato di innovazione, dove si colloca il suo movimento alle prossime elezioni europee? “Abbiamo messo su un’associazione che vuole recuperare la storia di tanti popolari che non si trovano oggi nei partiti attuali e ci collocheremo con Azione per fare le liste europee, spero non solo per azione , ma anche con altri rappresentanti di questa area centrista, liberale, popolare, socialista, ma, a trazione profondamente moderata, consapevole che il suo ruolo in Europa può essere importante come argine rispetto una destra molto radicale che sta emergendo in tanti contesti, e l’ abbiamo visto anche in Olanda “. Fare una cosa con Giuseppe De Mita è assolutamente naturale per noi”.
Rispetto a quanto sta accadendo in Medio Oriente, quale è la posizione del suo movimento? “Queste guerre dovremo cercare di limitarne i danni più possibili e costruire le condizioni perché finiscano. La situazione in Medio Oriente è molto preoccupante, certo oggi c’è una buona notizia, la liberazione dei primi ostaggi, mi sembra un piccolo passo per un percorso molto, molto lungo”.
Sen. Quagliariello, Lei nel suo intervento ha fatto cenno di movimento politico? “ No è una associazione per ripensare il popolarismo, perché possa esistere, al partito è necessario un pensiero e il pensiero deve essere adeguato ai tempi e questo è un lavoro tutto quanto da svolgere, per i moderati e per i popolari. Io credo, che la politica è una vocazione e chi questa vocazione l’ha deve espletarla e quindi deve provarci”.
La manifestazione terminata a tarda serata, ha visto la partecipazione di un folto pubblico, e la presenza di molti Sindaci e amministratori dei vari comuni dell’area Ufitana, tra i quali, abbiamo notato in platea Angelo Antonio Lanza ( Sindaco di Flumeri).
Ciriaco De Mita, va a nostro avviso ricordato, per la sua instancabile attività politica, iniziata nei primi anni Sessanta e terminata solo lo scorso anno. Sessanta anni di storia personale, che si associano, alla storia d’Italia. E come disse tra le altre cose il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il giorno della sua scomparsa” dobbiamo ricordarne l’impegno incessante per un meridionalismo intelligente e modernizzatore. Così come la vivacità intellettuale, la curiosità per le cose nuove, la capacità di dialogare con tutti, forte di una ispirazione cristiana autenticamente laica “.
Carmine Martino