Nella mattinata odierna, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri del Comando Stazione di San Giorgio del Sannio hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, avente ad oggetto il sequestro preventivo di un immobile sito nel comune di San Giorgio del Sannio e utilizzato da due fratelli per l’esercizio abusivo della professione sanitaria.
Il provvedimento cautelare scaturisce da un’attività di indagine dei Carabinieri di San Giorgio del Sannio, che aveva avuto inizio dalla segnalazione della presenza di due cittadini americani in una struttura ricettiva del luogo, presso la quale uno dei due – malato oncologico – riceveva le cure dagli indagati, i quali praticavano trattamenti sanitari anche presso il citato immobile, adibito a studio privato.
La P.G. operante, insieme al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Salerno, procedeva a perquisizione delegata dal P.M. presso l’abitazione e l’immobile adibito a studio dei due indagati e sottoponeva a sequestro medicinali, oggetti, soluzioni, confezioni di materiale sanitario, una centrifuga da laboratorio, provette, aghi ed altri materiali (taluni di essi con etichette provenienti dalla Germania), timbri, fatture ed esami diagnostici dei pazienti.
Gli accertamenti sui farmaci in sequestro permettevano di chiarire che i medicinali di origine tedesca in sequestro erano cortisonici, antitrombotici e anestetici e che gli equivalenti sul territorio nazionale possono essere dispensati solo su prescrizione medica, essendo di fascia A, dispensati dal SSN e possono essere somministrati solo da personale medico o infermieristico.
Veniva accertato, al contrario, che gli indagati non erano in possesso delle abilitazioni per l’esercizio della professione sanitaria, necessarie per la somministrazione di alcuni farmaci rinvenuti nella diretta disponibilità degli stessi, essendo in possesso soltanto di un attestato di abilitazione all’esercizio dell’arte ausiliaria delle professioni sanitarie di massaggiatore e capo bagnino degli stabilimenti idroterapici.
Venivano assunte sommarie informazioni da alcuni pazienti e dalla escussione degli stessi emergeva che i due indagati si erano presentati come professionisti sanitari e della riabilitazione o come fisioterapisti, che praticavano cure con infiltrazioni, iniezioni e flebo; uno dei pazienti dichiarava di essere stato sottoposto presso lo studio predetto ad un prelievo di sangue venoso da parte di uno dei due indagati.
Pertanto, in accoglimento della richiesta formulata dalla Procura di Benevento, il G.I.P. riteneva sussistenti il fumus del delitto di esercizio abusivo della professione sanitaria e il pericolo di reiterazione del reato con prevedibili rischi anche per i pazienti sottoposti alle predette pratiche senza abilitazione e disponeva così il sequestro preventivo dell’immobile, utilizzato dagli indagati come studio privato.