Il protagonista è un impudente sciupafemmine, anche un po’ scurrile, un padre discutibile, ma poi scopriamo in lui la sensibilità del poeta. Un uomo che infligge dolore e si illude di non provarne. Infantile, piacione, egoista ed egocentrico, incarna le caratteristiche di una particolare tipologia di umanità, figlia dei giorni nostri. Scrittura appuntita, irriverente, sfrontata quella di Generoso di Biase in questa sua nuova prova letteraria da poco in libreria per i tipi di Graus Edizioni.
“Nella mente di un superficiale”, il titolo dell’opera, 231 pagine – euro 15,00, che sarà presentata alla Art Gallery Civico 103, in Piazza Lucarelli ad Aversa, mercoledì 1˚ dicembre 2021 alle ore 18.00.
L’autore ne discuterà assieme alla psicologa Rachele Iacovino e a Vittoria Simeone, docente di Filosofia. Con la moderazione di Natalina Quarto, i saluti di Rachele Arena, Presidente dell’Associazione Artedonna, e le musiche di Fabio Schember.
Con ritmo coinvolgente e parecchio sopra le righe, di Biase affresca in modo lucido e dissacrante i rapporti tra l’uomo e la donna di oggi, attraverso i pensieri del suo protagonista, l’avvocato De Chirico. Ne viene fuori uno spaccato, più che reale, di vita contemporanea raccontato con un’appetitosa e spiazzante ironia, che non nasconde la profondità di amarezze, sofferenze e intime angosce. Sono tanti i desideri, i dubbi, i tormenti che una mente può contenere: da qui la sfida che il personaggio lancia ai lettori, pungolandoli, criticandoli, mentre fa piena confessione delle proprie azioni e di pensieri scandalosi. Questo l’uomo che chiede d’essere giudicato. Questi i fatti. E ai lettori il verdetto su quanto sia veramente superficiale.
Ma a cosa e a chi pensava l’autore mentre elaborava i tratti distintivi del suo protagonista?
“Ad un uomo che supera e rompe un passato schematico e rigido e si affaccia su scelte diverse di vita, se non addirittura estreme ed opposte”, spiega di Biase. “Un uomo che viene fagocitato, con molte sue colpe, ma non solo, da una esistenza vivace, nella quale, va riconosciuto, si barcamena alla grande. Questo, grazie alle sue doti meno importanti, quale può essere un’estetica adatta ad attirare un pubblico abituato ad essere attratto dallo specchietto per le allodole, ma non dalla sostanza delle cose”.
De Chirico è l’uomo del successo facile. Lui con le donne, altri con i follower. “Ognuno, oggi, crede di essere importante solo perché riceve qualche falso, positivo commento sui social”, insiste l’autore “per qualsiasi cazzata partorita o per riportare una frase intelligente scritta da altri, sebbene malamente interpretata e inopportunamente riproposta. E tutti oggi credono, dannandosi per il successo altrui, che il loro passaggio su questa terra non sia o non sarà un passaggio in ombra. La pochezza del successo la dice lunga sulle pretese o, meglio, sulla cultura degli uomini (termine da intendere in senso ampio) di oggi”.
Nel romanzo è evidente l’uso esasperato dei social network. Questa estremizzazione nell’odierno consesso umano cosa denota e dove ci porterà? “Ci porterà a ben poco di utile”, continua di Biase. “Il livello culturale è fortemente calato in Italia. Se escludiamo il periodo COVID, si legge poco, a tutto vantaggio di un esagerato uso dei social, dove ognuno dice la sua. Se la mediocrità non fosse un elemento caratterizzante l’essere umano, andrebbero benissimo anche i social network, ma così non è. Sta di fatto che quanto commentato da una mente eccelsa, vale quanto commentato da una mente distorta, infantile, priva di pudore o buon gusto o semplicemente stupida, semmai meglio e più seguita della mente eccelsa, essendo di più facile fruibilità. Le conseguenze non potranno che rimbalzare negativamente sul livello culturale della nostra società”.